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Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2014 alle ore 11:27.
L'ultima modifica è del 31 ottobre 2014 alle ore 12:26.

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Dopo i dati allarmanti di settembre - che indicavano un calo dei prezzi al consumo dello 0,4% su base mensile e dello 0,2% su base annua - l’Istat rileva per il mese di ottobre uno scenario di lieve ripresa, con l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) salito dello 0,1% sia in termini congiunturali, sia tendenziali. Una ripresa debole, è vero, ma è il primo segnale di controtendenza dopo due mesi di deflazione.

Un recupero, segnalano dall’Istituto nazionale di statistica, dovuto soprattutto alla diminuzione, su base annua, del calo dei prezzi per i beni energetici regolamentati, scesi del 2,6% (contro il -6,6% di settembre), e per i servizi delle comunicazioni (-1% contro il -5,6% di settembre). Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi nel mese di ottobre, rispetto al mese precedente gli aumenti più rilevanti riguardano i prezzi per abitazioni, acqua, elettricità e combustibili (+1,2%) e per l’istruzione. Rispetto a ottobre 2013, invece, a crescere di più sono le spese per l’istruzione (+1,8%), i servizi ricettivi e di ristorazione (+0,7%), mobili e altri acquisti per la casa.

Sostanzialmente stabile l’andamento dei prezzi per gli alimentari nell’ultimo mese, mentre si registra una ripresa (+0,2) rispetto a ottobre dello scorso anno.

Il dato italiano è in linea con quello europeo stimato da Eurostat: anch’esso in lieve recupero a ottobre, con un +0,4% rispetto allo 0,3% di settembre. Tra le componenti principali i servizi dovrebbero registrare il tasso più alto (1,2% da 1,1% a settembre), seguiti da cibo, alcol e tabacchi (0,5% da 0,3%), dai beni industriali non energetici (-0,1% da 0,2%) e dall'energia (-1,8% da -2,3% nel mese precedente).

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