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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2014 alle ore 12:08.

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Nuove speranze per i celiaci, un vero e proprio esercito in Europa, tra quelli diagnosticati come tali, 5 milioni, e quelli intolleranti, quasi 50 milioni. L'università di Foggia ha messo a punto, nei suoi laboratori, una tecnologia che consente di detossificare le proteine del glutine senza rimuoverlo dal grano, ottenendo farine adatte alla preparazione di prodotti da forno e pasta derivati dal frumento.

La scoperta è protetta da brevetto internazionale con copertura mondiale di proprietà dell'università di Foggia, pubblicato ad aprile 2014, e si deve ad un gruppo di ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie dell'ateneo dauno che ci lavoravano in gran segreto da 5 anni. Dopo i primi risultati poi oggetto del brevetto, l'ateneo ha chiesto ai privati di intervenire con risorse proprie per finanziare le ulteriori fasi di sperimentazione di questo glutine che hanno chiamato amichevole, “gluten friendly”. Il patner industriale- selezionato dall'università tra 30 aziende del settore - è il gruppo Casillo di Corato, leader mondiale nell'acquisto, trasformazione e commercializzazione del grano, che ha investito nel progetto risorse per 800mila euro.

Con questi fondi l'università di Foggia completerà le fasi sperimentali da condurre in laboratorio ed avvierà, tra pochi giorni, i test che ultimeranno il quadro delle informazioni scientifiche in possesso della equipe di esperti guidata da Carmela Lamacchia, del dipartimento di Scienze Agrarie, ed eseguiti nella Reading University, in Gran Bretagna. Si tratta di una serie di test (in vitro e successivamente in vivo, ovvero testando la reazione su esseri umani) per completare la fase sperimentale nel giro di qualche mese e consentire l'eventuale applicazione industriale del processo di detossificazione, test da condurre in Inghilterra perché «credo-dice Lamacchia- sia il posto scientificamente più adatto e ambientalmente più opportuno». Le risorse destinate al programma di ricerca – che ha introdotto un metodo rivoluzionario che non utilizza enzimi microbici né modifica sapore e fragranza degli alimenti - fanno parte di un piano di valorizzazione tra università e gruppo Casillo che prevede la creazione di uno spin-off accademico, chiamato “New Gluten Word”, che avrà il compito di completare lo sviluppo e licenziare la tecnologia a livello mondiale assicurando la massima diffusione del processo di detossificazione.

«Teniamo particolarmente alla valorizzazione del brevetto da parte di Casillo Group – spiega il rettore dell'Università di Foggia, prof. Maurizio Ricci – anche per gli sviluppi che potrebbero seguire, visto che il nostro dipartimento di Scienze agrarie è uno dei più attivi tra quelli presenti nelle università del Sud. Al di là del contributo elargito dalla Casillo, che pure va ascritto come una nota di grande merito in un Paese in cui la ricerca fa fatica a imporre la propria mission, lo sviluppo del Gluten Friendly deve continuare ad essere una speranza soprattutto per i celiaci che non conoscono il vero sapore del pane e della pasta».

Terminata la sperimentazione, il gruppo Casillo verificherà l'applicabilità industriale della scoperta a un impianto altrettanto sperimentale per poi passare alla produzione vera e propria, su larga scala, di sfarinati destinati alla pastificazione. «Questo investimento – commenta il presidente e ad di Casillo Group, Pasquale Casillo –è una dimostrazione di sensibilità culturale e industriale che viene da lontano, poiché da generazioni quello del grano è il mondo della mia famiglia. Per questo abbiamo accettato la scommessa facendoci coinvolgere in questa ricerca che, nel suo genere e nella sua ottica completamente rivoluzionaria, è unica». Verificata la applicabilità industriale la produzione delle farine potrebbe essere concentrata proprio a Foggia, polo cerealicolo di importanza mondiale.

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