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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2014 alle ore 12:07.
L'ultima modifica è del 10 novembre 2014 alle ore 06:48.

Il mercato libero fa bene al gas. In particolare al portafoglio dei consumatori disposti ad abbandonare i contratti di “maggior tutela”, eredità delle vecchie tariffe amministrate, per esplorare le offerte alternative. Il gioco è, per la verità, un po' complicato. Ma può garantire risparmi superiori al 10%, soprattutto al Nord dove i consumi, a causa del clima, sono maggiori. Ce lo dice l'osservatorio di Sos Tariffe nella sua ultima rilevazione, nella quale si punta l'indice sui vantaggi che si possono ottenere ma anche sulle forti differenze a livello regionale, con una penalizzazione del Sud. A causa delle addizionali locali che insistono su tutti i contratti le famiglie del Meridione pagano di più la singola molecola di metano, anche se la spesa annua è mediamente inferiore grazie al vantaggio climatico che limita i consumi. E cos' spetta alla Calabria il record negativo. Mentre al Nord guadagnano il primato dei risparmi il Trentino Alto Adige e il Friuli, dove per un nucleo familiare il vantaggio si avvicina, scegliendo con accortezza il contratto sul mercato libero, ai 300 euro l'anno.

La radiografia
La radiografia di Sos Tariffe è davvero dettagliata. Si riferisce all'offerta più economica disponibile nella singola zona in base a tre profili di consumo: singolo, coppia e famiglia. Confrontando i risultati con quelli rilevati nel 2013. Ne emerge che la convenienza complessiva del mercato libero è aumentata, nonostante livello nominale i risparmi siano diminuiti. Il rebus si spiega facilmente: le tariffe di riferimento del mercato tutelato sono infatti diminuite nell'ultimo anno, grazie ai cali dei listini della materia prima mentre i prezzi di riferimento sul mercato libero sono pressoché invariati, portando la media del vantaggio nominale da un vantaggio del 9,5% del 2013 all'8,1% del 2014. Nel frattempo gli operatori hanno però aggiunto una serie di “bonus” collaterali che incrementano la convenienza delle loro offerte. Non ci sono solo le clausole di blocco delle tariffe per periodi piuttosto lunghi (che in questo periodo non offrono vantaggi, vista la discesa dei prezzi di riferimento). Fioriscono sconti collaterali e aggiuntivi attraverso, ad esempio, polizze assicurative sulla casa che coprono danni anche superiori a 1000 euro, bonus d'entrata, convenzioni che prevedono sconti su altri prodotti o servizi.

Le cifre
Il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, dove vantaggi sono maggiori, il risparmio garantito dal passaggio al mercato libero supera l'8,6% per i single, con quasi 40 euro di risparmio annuo medio, e supera il 10% per una famiglia numerosa, che in media può risparmiare quasi 180 euro. In generale - sottolineano gli analisti di Sos tariffe - i risparmi maggiori si registrano nelle regioni del Nord, in particolare in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, con risparmi che possono superare il 10%. Curioso lo scenario del sud, dove Basilicata e Calabria registrano rispettivamente il record di risparmi e di aggravi riferiti al meridione.

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