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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2014 alle ore 14:16.

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POMPEI
Il primo "tagliando" alla nuova gestione del Grande progetto Pompei da 105 milioni scade tra un mese. A dicembre, sulla base del Piano d'azione sottoscritto l'estate scorsa da Commissione europea e governo italiano, Bruxelles pretenderà dalla task force del dg Giovanni Nistri cantieri consegnati per un valore di 2,37 milioni e progetti in corso per 50,5 milioni.
Per ora nessun problema: le opere concluse valgono intorno ai 2,7 milioni, i cantieri aperti oscillano intorno ai 25 milioni, poi ci sono gare in corso per 28 milioni. Più difficile sarà centrare gli obiettivi di aprile 2015, con cantieri chiusi per 13,7 milioni e opere in corso per oltre 99 milioni. L'accelerazione della spesa passa anche attraverso l'utilizzo di soldi Ue per l'acquisto di tablet, assunzioni a tempo determinato e una prossima convenzione con un istituto di vigilanza. La sorveglianza non è mai troppa - venerdì ennesima intrusione notturna nel sito - ma il tema fa infuriare i sindacati che, nei giorni scorsi, hanno bloccato gli scavi con due giorni di assemblee. I numeri sulla spesa sono quelli del portale online della trasparenza che l'Ue ha imposto l'estate scorsa. Il senso era semplice: inchiodare l'Italia a date precise, per di più pubbliche, così da evitare ulteriori sprechi di tempo e centrare l'obiettivo del 100% di fondi impiegati entro il termine tassativo del 31 dicembre 2015. Complesse però le dinamiche di gestione del sito che in questi giorni è oggetto della terza ispezione Unesco post crollo della Schola Armatorum del 2010. E il portale della trasparenza le restituisce fedelmente: ci sono gare come quella da 3,9 milioni per la messa in sicurezza della Regio VII o quella per il restauro della Casa di Paquio Proculo su cui pende il giudizio del Consiglio di Stato. Ci sono commesse - quella da 4,5 milioni per la messa in sicurezza della Regio VIII - affidate a Samoa Restauri, azienda del gruppo Caccavo che nel 2010 realizzò il restauro shock Teatro Grande, vicenda per la quale l'ex legale rappresentante Annamaria Caccavo è sotto processo con altri imputati davanti al Tribunale di Torre Annunziata per ipotesi di reato che vanno dalla corruzione alla frode, dall'abuso d'ufficio alla truffa nell'affidamento e nella gestione di contratti, come raccontato dal Sole24Ore.com lo scorso 9 settembre. Di fronte a questa intricata matassa Nistri - generale dei carabinieri i cui poteri commissariali sono stati di recente rafforzati dal Mibact e che mercoledì sarà ascoltato in Senato - qualche mese fa ha scritto alla Prefettura di Napoli denunciando l'anomalia pompeiana e quegli appalti vinti sempre dagli stessi. Ieri che c'era il commissario di Protezione civile Marcello Fiori e oggi che ci sono lui e Massimo Osanna.
@MrPriscus
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