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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2014 alle ore 19:05.
L'ultima modifica è del 11 novembre 2014 alle ore 21:17.

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Una riorganizzazione delle attività in Europa, in cui l’Italia (per una volta) risulta vincente. È quanto accade con in casa Discovery, con il gruppo che ha comunicato la riorganizzazione delle attività televisive in Europa in tre macro-aree, «per sbloccare nuove opportunità di crescita, massimizzare l'efficacia operativa e aumentare le entrate in tutto il continente e anche oltre», si legge in una nota del gruppo.

L’area Discovery Networks Southern Europe (Italia, Spagna, Francia, Portogallo) avrà quindi Milano come quartier generale e Marinella Soldi come presidente e managing Director. «Sotto la guida di Marinella Soldi - ha sottolineato una nota del gruppo - Discovery è diventato il terzo principale broadcaster in Italia». Le altre due aree europee, anch'esse a guida femminile, sono Discovery Networks Northern Europe (Regno Unito, Nord Europa, Benelux), con Dee Forbes cone presidente e managing director e Discovery
Networks Central & Eastern Europe, Middle East, Africa (Germania, Austria, Svizzera, Europa central, Medio Oriente, Africa), con Kasia Kieli nella posizione di managing director.

«Discovery Communications - ha commentato JB Perrette, presidente di Discovery Networks International - ha raggiunto un enorme successo fuori degli Stati Uniti, guidando la sua crescita organica e completandola con acquisizioni mirate, l'ultima delle
quali è Eurosport International. Le nostre attività in Europa sono cresciute in modo significativo negli ultimi quattro anni ed è quindi il momento giusto per riorganizzare a livello regionale le nostre operazioni».

A livello globale Discovery ha realizzato nel 2013 un fatturato di 5,5 miliardi di dollari di ricavi (+23% su base annua) con un Oibda di 2,4 miliardi (+16% su base annua). In Italia
il broadcaster ha chiuso il 2013 con ricavi totali per 143,59 milioni, un Mol di 38,88 milioni e una perdita di 7,459 milioni, dovuta alla svalutazione dell’avviamento di Switchover media, il gruppo acquisito da Discovery nel 2012.

La pubblicità dovrebbe crescere del 25% rispetto ai 122 milioni raccolti nel 2013 (si veda Il Sole 24 Ore del 9 ottobre scorso). Si tratta di una crescita sicuramente importante per un editore che in Italia, con i suoi 12 canali su diverse piattaforme (fra cui Real Time, DMax, Giallo, Focus e i canali per bambini K2 e Frisbee) è terzo per ascolti, dopo Rai e Mediaset, con circa il 6% di share (gennaio-agosto 2014).

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