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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2014 alle ore 16:43.

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È finito il tempo dell’oliera e anche dei trucchi: da lunedì nei bar, nei ristoranti, nelle mense e nelle pizzerie i contenitori per l’olio extravergine d’oliva dovranno obbligatoriamente essere muniti del tappo “antirabbocco” per evitare che vengano riempite o allungate con prodotti diversi da quelli indicati. Chi trasgredisce all’obbligo introdotto dalla legge europea 213 bis (pubblicata sul supplemento n. 83 della Gazzetta Ufficiale n. 261 del 10 novembre scorso) va incontro a multe fino a 8mila euro.

Coldiretti: stop alle oliere truccate nei locali pubblici
Ad annunciare la novità è Coldiretti, che spiega come gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato nell’etichetta. Non solo: La legge prevede anche una più accentuata rilevanza cromatica dei contenitori per l’olio extravergine rispetto all’etichettatura degli oli prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati. «Lo stop alle oliere truccate nei locali pubblici salvaguarda un prodotto base della dieta mediterranea come l’olio di oliva che offre un contributo determinante alla salute dei cittadini e rappresenta una realtà produttiva da primato nazionale che può offrire importanti sbocchi occupazionali e opportunità di sviluppo sostenibile al Paese», sostiene il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. «Nel rispetto della normativa comunitaria l’Italia non ha rinunciato questa volta a svolgere il ruolo di leader nella tutela della qualità e della sicurezza alimentare in Europa».

Produzione in calo del 35%
Le norme a tutela dell’extravergine made in Italy - ricorda Coldiretti - arrivano in un momento critico per la produzione nazionale, che quest’anno, anche a causa del maltempo, dovrebbe scendere del 35%, attorno a 300mila tonnellate. Con tagli maggiori stimati al Centro-Nord, dove i cali del raccolto dovrebbero aggirarsi tra il 35 e il 50 per cento. La produzione dovrebbe essere praticamente dimezzata in Spagna che mantiene la leadership nella produzione mondiale con circa un milione di tonnellate. Coldiretti mette in guardia: in queste situazioni il mercato europeo dell’olio di oliva con consumi stimati attorno a 1,85 milioni di tonnellate rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza. L’Italia ha già visto aumentare le importazioni di olio di oliva dall’estero del 45%. «Due bottiglie su tre riempite in Italia contengono olio di oliva straniero», dice Moncalvo. «Per questo è particolarmente importante l'applicazione delle regole di tutela della produzione di extravergine nazionale approvate in Parlamento e pubblicate in Gazzetta». Il presidente di Coldiretti invita i consumatori a controllare sempre l’etichetta: se non si tratta di olio italiano al 100% l’etichetta riporta la dicitura «ottenuto da miscela di olio comunitari o extracomunitari».

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