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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2014 alle ore 08:13.

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MILANO
Rispetto a un anno fa le coperture in 4G - territorio e popolazione - si sono moltiplicate. Ma il numero di clienti che "girano" sui servizi di telefonia mobile ultraveloce non sta dando altrettante soddisfazioni.
Flop o normale evoluzione? Gli operatori tlc italiani, in particolare Tim e Vodafone che sono quelli che al momento più sembrano aver scommesso sulla telefonia mobile di quarta generazione, rifiutano l'idea che si sia di fronte a un fallimento. Anzi. «Basta prendere come riferimento ciò che è successo negli altri Paesi che hanno adottato il 4G prima di noi – spiega Roberto Opilio, direttore technology di Telecom Italia –. In Giappone e Corea del Sud, per esempio, nel giro di due anni c'è stato il crollo del 3G con una crescita imponente della telefonia mobile di quarta generazione. Quali sono stati i driver? Sicuramente una maggiore diffusione di terminali a prezzi più economici. Ora, per quanto riguarda l'Italia, l'aver portato la copertura della rete sopra al 50% della popolazione sarà la molla decisiva». Concorda sul punto anche Fabrizio Rocchio, Cto di Vodafone Italia: «Siamo in un momento abbastanza unico: abbiamo una infrastruttura di rete che copre un'alta percentuale di popolazione, tecnologia matura, disponibilità di terminali e necessità da parte dei clienti. Il circolo virtuoso è alle porte e il Natale in arrivo rappresenta una grossa opportunità».
Gli operatori sanno comunque che è suonata la campanella dell'ultimo giro. E non si tratta di un match qualsiasi, ma di quella che in questo momento è la vera partita. Nel solo 2013 i ricavi da servizi dei 4 principali operatori mobili italiani hanno visto mancare all'appello 2,8 miliardi di euro rispetto all'anno precedente. Il 4G in questo senso rappresenta un'indubbia occasione per nuove entrate, derivanti innanzitutto da un maggiore consumo di dati spinto dall'esplosione della domanda di video e tv in mobilità. Del resto è come se fosse stata creata un'autostrada migliore in modo tale da invogliare a mettersi di più in viaggio e con macchine più veloci (per usufruire del 4G c'è bisogno di terminali abilitati). Oltre a questo, per rimanere sulla potenzialità in termini di nuovi ricavi, gli operatori Vodafone e Telecom hanno legato le offerte di navigazione veloce proprio al consumo di dati: oltre una certa soglia o si paga per avere altri Giga di internet veloce o si torna a viaggiare a marcia ridotta. Riguardo agli altri due operatori, per Wind tutti i clienti che hanno un'opzione con Internet incluso sono già automaticamente abilitati al servizio 4G senza costi aggiuntivi. Per 3 Italia, con la ricaricabile l'opzione 4G Lte è sempre disponibile a 1 euro al mese.
Telecom e Vodafone sono comunque sicuramente più avanti rispetto agli altri player. In questo monitoraggio condotto dal «Sole 24 Ore» hanno infatti dichiarato la medesima copertura territoriale: 2.560 comuni al 31 ottobre per Tim e «oltre 2.500 comuni» per Vodafone. In entrambi i casi la copertura ha superato il 74% della popolazione. Per quanto riguarda Wind, l'operatore dichiara di aver installato a fine ottobre le antenne in 217 comuni, con servizio offerto a circa 490 comuni per una copertura pari al 30% della popolazione. Da 3Italia, invece, fanno sapere di essere presenti in più di 4.700 comuni con la rete Hspa+ (42Mbps) e in 355 comuni per quanto riguarda il 4G-Lte, con una copertura del 36% della popolazione che arriverà a fine anno al 40 per cento.
Se questa è la copertura, il numero dei clienti è altra cosa. L'unico dato conosciuto è quello di Tim: al momento il 9% circa di 9,6 milioni di clienti mobile broadband va sul 4G. La cifra si attesta quindi sugli 860mila clienti totali. Non c'è ragione di pensare che per Vodafone sia differente. Quindi parliamo di clienti che pesano fra il 2 e il 3% della customer base totale. Senz'altro poco, anche se gli operatori contano di passare all'incasso quest'anno grazie alla maggiore copertura e a importanti innovazioni. Telecom per esempio, dopo una sperimentazione a Torino in luglio, ha lanciato (prima in Italia) la commercializzazione in 60 comuni del 4G+ (Lte advanced) che già oggi permette di raggiungere la velocità di 180 Mbps che in futuro dovrebbe arrivare a 225 Mbps. Sull'Lte Advanced sta anche lavorando Vodafone che entro la fine dell'anno prevede di lanciare l'offerta commerciale. E l'azienda ha intanto iniziato sul campo la sperimentazione sul VoLte (il 4G per la voce e non solo per i dati) a Milano, Roma e Ivrea. Per quanto riguarda 3Italia e Wind, promettono di voler dare battaglia. «Già il prossimo anno quadruplicheremo il numero di siti in tecnologia 4G-Lte rispetto a quanto fatto nel 2014», dicono da 3Italia dichiarando anche di essere al lavoro sull'Lte Advanced e di puntare molto su un'altra tecnologia: quella che integra la rete Umts-Lte con la rete Wi-fi per una sorta di "Wi-fi mobile"; per adesso è stata avviata una sperimentazione a Monza. Wind dichiara di essere pronta «a cogliere al meglio le opportunità del 4G» e di avere un piano di sviluppo con il quale «si prevede di raggiungere circa il 50% della popolazione entro la fine del 2015».
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