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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2014 alle ore 15:38.

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Dopo tedeschi, americani e giapponesi adesso è l'ora dei turistici cinesi. L'Italia attrae sempre di più gli arrivi da Pechino e le prospettive di crescita sono largamente positive. Secondo le stime di Global blue presentate oggi a Milano i turisti del Paese del Dragone hanno aumentato del 16% gli acquisti. Milano resta la città che attrae maggiormente i Cinesi (34% del loro shopping totale), seguita da Roma (18%), Firenze (9%) e Venezia (7%).

«Il turista cinese che visita l'Italia dedica una parte sempre più consistente del viaggio allo shopping e questo rappresenta una grande opportunità per tutto il territorio - commenta Antonella Bertossi, Marketing Manager di Global Blue – Milano presenta una forte attrattività che è in grado di intercettare l'incoming cinese, ma molto piò ancora essere fatto. Per essere più competitivi nei confronti delle altre grandi capitali europee dello shopping, occorre puntare a conoscere perfettamente la clientela cinese e promuovere il territorio e la sua offerta di alto livello alimentando la creazione di rapporti e partnership con i principali operatori turistici cinesi».

Secondo una nota Global Blue, negli ultimi sette anni gli acquisti tax free dei globe shopper cinesi a Milano sono sempre cresciuti, con un picco riscontrato nel 2010 (+97%). Il trend di crescita è confermato anche dall'andamento dei primi dieci mesi del 2014 (+13%), che porta i turisti di questa nazionalità a rappresentare più del 24% del mercato tax free nel capoluogo lombardo. I cittadini del Paese del Dragone rappresentano la seconda nazionalità per acquisti effettuati, alle spalle dei Russi (27% del mercato) e prima degli Americani (3%). In Italia lo scontrino medio dei globe shopper cinesi è di 874 euro. In questo contesto, a Milano i turisti del Paese del Dragone superano la media e si affermano tra le nazionalità top spender in città, con una spesa pari a 1.208 euro. L'andamento positivo del Tax Free Shopping cinese a Milano è trainato anche dalla capacità di sfruttare adeguatamente tutti i canali di vendita. I negozi attraggono ancora la maggior parte degli acquisti dei globe shopper cinesi, ma i dati di Global Blue fanno registrare una costante crescita degli outlet, che rappresentano oggi il 19% degli acquisti tax free complessivi. Non solo gruppi organizzati ma cresce anche il turismo individuale: l'aumento del trend di visti (345mila nel 2013) di visitatori cinesi nel nostro Paese è attorno all'11%, e più della metà di essi riguarda turisti individuali. E per l'Expo Milano, nel 2015, è previsto oltre 1 milione di arrivi, come sottolineano alla Confesercenti.

«Tra i Paesi dell'area Schengen, l'Italia è la destinazione più ambita dai turisti provenienti dalla Cina. Il sistema turistico italiano deve lavorare per offrire ai visitatori cinesi la possibilità di vivere con sempre maggiori soddisfazione e serenità il loro soggiorno nel nostro Paese» dice il Presidente di Assoturismo-Confesercenti Claudio Albonetti. Per quanto riguarda l'Enit, il manager Marco Bruschini sottolinea lo sforzo teso a rafforzare la promozione del turismo italiano in Cina con sedi ed iniziative e l'impegno a dare più visibilità complessiva del prodotto turistico italiano dall'arte, alla natura, al made in Italy ed a tutto ciò che interessa il turista cinese, compreso il nostro calcio. «Negli ultimi dieci anni – spiega Xinjun Wang, Ceo di Ivy Alliance Tourism Consulting – il numero di turisti cinesi è aumentato con una media annuale del 18%. I turisti che arrivano in Europa dalla Cina (+9% nell'ultimo anno) provengono soprattutto dalle regioni orientali e sono persone di alto livello di istruzione e di reddito, e come tali interessati agli acquisti di prodotti di lusso e di qualità».

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