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Questo articolo č stato pubblicato il 26 novembre 2014 alle ore 19:52.

Luca Patanč, presidente del gruppo turistico Uvet ha annunciato, durante il BizTravel Forum di Milano, i programmi della societą per Expo 2015. «Per i 184 giorni dell'Esposizione – ha detto Patanč – abbiamo prenotato un milione di room night, pari a oltre 3mila camere giorno per tutto il periodo dell'evento, e di queste 2000 solo a Milano che rappresentano oltre il 10% della capacitą ricettiva giornaliera in cittą».
Il gruppo Uvet ha acquistato 500mila biglietti di Expo con l’opzione di arrivare a 600mila entro fine anno, ed č di fatto uno dei maggiori partner della societą organizzatrice dell'Expo di Milano. L’obiettivo di Patanč _ come rileva una nota _ č muovere verso il nostro Paese, anche con il progetto Made of Italians, almeno 500 mila persone, specie emigrati e oriundi italoamericani. «Per l'America del Nord - ha aggiunto - stiamo lavorando con la Niaf (National Italian American Foundation) basata a Washington. A breve saranno online i siti multilingua (inglese, cinese, giapponese, spagnolo, francese, ecc.) di Uvet per la prenotazione di servizi, tour, hospitality. Sono stati allestiti pacchetti turistici tematici coinvolgendo i territori (fashion, food, design, culture&heritage, ecc.). Se consideriamo che 7-8 milioni dei visitatori di Expo saranno stranieri il nostro sforzo deve essere di farli diventare “abituali” nel tempo che significa portare in Italia 8 miliardi di euro».
Attualmente Uvet sta trattando con 18/20 Paesi per la gestione dei servizi (logistica, personale, eventi di aziende sponsor, ecc.) di altrettanti padiglioni e conta di chiudere entro fine anno 12/15 accordi. Il primo contratto importante č stato firmato per la sponsorship del padiglione statunitense. L’obiettivo a medio termine č di sviluppare relazioni con Paesi asiatici, africani, sudamericani che non conoscono bene l’Italia per creare flussi turistici integrati e durevoli nel tempo. Altri accordi fatti da Uvet riguardano attivitą “fuori Expo” per associazioni di categoria o altri enti e con alcune regioni del Nord Italia per monitorare (progetto “destination monitor”) i flussi turistici dell’Expo e ricavarne un database ragionato da utilizzare negli anni successivi.
Infine, il business travel. «Lo scorso anno i viaggi d’affari hanno registrato un lieve calo, specie sul fronte aereo, mentre Uvet č cresciuta del 7% anche perché la flessione delle prenotazioni aeree č stata compensata dal treno e dal lavoro di ottimizzazione della spesa che facciamo per i nostri clienti», ha affermato Enrico Ruffilli, amministratore delegato di Uvet American Express, societą del gruppo Uvet specializzata nei viaggi d’affari con un fatturato di 360 milioni.
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