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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2014 alle ore 06:39.

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La campana dei dipendenti azionisti suona in Prysmian per la seconda volta. E altre ce ne saranno visto l’esito che ha avuto il primo piano di azionariato riservato ai collaboratori della multinazionale che ha il cuore nel quartiere Bicocca a Milano, ma è presente in tutto il mondo. In questi giorni è ancora aperto il secondo piano, dopo che nel 2013 il gruppo, che fa cavi e sistemi ad alta tecnologia per l’energia e le telecomunicazioni, ha lanciato con successo «your employee shares», ossia acquisto di azioni a condizioni agevolate per i propri dipendenti: lo sconto arrivava fino a un massimo del 25% corrisposto in forma di azioni proprie. La prima tranche, quella dello scorso anno, ha ricevuto adesioni da più di 5mila lavoratori che hanno investito, complessivamente, quasi 8 milioni di euro. La seconda deve ancora chiudersi ma le aspettative sono allineate alla prima.

Come spiega Fabrizio Rutschmann, vice president hr e organization di Prysmian «si tratta di un piano di tre anni che ha però una visione di lungo periodo e punta a fare in modo che i dipendenti abbiano l’1% del capitale. È una grande sfida sull’engagement perché il dipendente azionista vede con occhi diversi l’azienda». Come «un luogo dove vale la pena dare il massimo», aggiunge. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di aumentare la vicinanza, il coinvolgimento, il senso di appartenenza e la comprensione del business da parte dei dipendenti, rendendoli proprietari di una piccola parte del gruppo in cui lavorano. Il piano è stato introdotto in 27 paesi e comunicato attraverso la produzione di 17mila kit informativi che sono stati redatti in 25 lingue diverse. A spiegarli sono stati inviati 250 ambassador che ricoprono diverse funzioni aziendali e che sono stati formati ad hoc su questo tema.

Il piano di azionariato non è l’unica iniziativa del gruppo per aumentare il coinvolgimento delle persone. In Prysmian «il capitale intellettuale ed il talento sono asset strategici nel raggiungimento di obiettivi di redditività e di creazione di valore», spiega Rutschmann e proprio per questo vengono «supportati da azioni di sviluppo e valorizzazione». Per rafforzare il processo di sviluppo delle proprie risorse sono state messe a punto diverse iniziative di rilievo. Talent acquisition, per esempio, è un processo internazionale di recruitment e inserimento di neolaureati per costruire il management e i professionals del futuro. Build the future, the graduate program è il programma internazionale di recruitment del gruppo per l’inserimento, in funzioni aziendali e aree geografiche diverse, di giovani laureati con profili ad alto potenziale: lo scorso anno sono arrivate oltre 6mila candidature e sono stati selezionati 52 giovani da tutti i continenti. In queste settimane sono in corso le selezioni per altri 50 giovani neolaureati. Grande attenzione anche alla formazione con la Prysmian group academy che ha una school of management, in partnership con la Sda Bocconi, e una professional school.

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