Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2014 alle ore 08:47.

My24

Soffre ma non molla l'industria meccanica della provincia di Firenze, una delle colonne portanti dell'economia cittadina che dà lavoro a 28.370 addetti e realizza un fatturato di 7,5 miliardi di euro di cui 3,150 all'export. “Dal 2008 stiamo assistendo a un ridimensionamento strutturale del settore e a un riposizionamento delle aziende sui mercati esteri, conseguenza del crollo della domanda interna”, ha spiegato Alfredo Coltelli, titolare della Atop di Barberino Val d'Elsa, specializzata nei macchinari per la produzione di motori elettrici per automotive e elettrodomestici (30 milioni di fatturato per il 90% all'export, 160 dipendenti) e presidente della sezione Metalmeccanica di Confindustria Firenze, in occasione della giornata nazionale dedicata al rilancio del settore.

La produzione metalmeccanica a Firenze è tornata ai livelli di dieci anni fa, con un calo del 18% dal 2007 a oggi. Il primo trimestre 2014 ha confermato il trend negativo (-4,2%). Le esportazioni segnano però un deciso incremento rispetto al 2005 (+39,4%), anche se nel primo semestre 2014 sono scese del 10,9%. Preoccupante il dato della cassa integrazione, che nel periodo gennaio-ottobre 2014 ha visto aumentare ancora le ore autorizzate dell'8,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; in particolare la cassa integrazione straordinaria è cresciuta del 27,5%. Per rilanciare lo sviluppo, Coltelli indica la necessità di aiuti agli investimenti in ricerca e sviluppo, “che in questo settore sono fondamentali”. In questo senso potranno essere d'aiuto i bandi per i fondi europei che la Regione Toscana ha cominciato a pubblicare, e che suscitano qualche perplessità negli industriali meccanici: “Il fatto di aver limitato l'accesso ai bandi alle sole imprese dinamiche che hanno migliorato le performance rispetto al 2009 lascia fuori molte delle nostre imprese”, dicono. “Inoltre lascia perplessi l'esclusione delle aziende che hanno nel proprio capitale una società fiduciaria”.

Il punto sul settore meccanico è stato fatto anche dalle Confindustrie di Lucca, Prato e Pistoia (vicine alla fusione), area in cui operano 2.000 aziende del settore con 16mila addetti e un fatturato di 3,9 miliardi per il 45% all'export. Nel decennio 2001-2011 queste aziende hanno registrato una buona tenuta, che si è trasformata in accelerazione negli ultimi tre anni (tra il 2010 e il 2013 +14,8 la meccanica pistoiese, +10,9% quella di Lucca e +9,5% quella di Prato). Per tutti le sfide da affrontare sono il rilancio della domanda interna, la flessibilità del mercato del lavoro, l'innovazione e l'internazionalizzazione.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi