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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2014 alle ore 06:38.
VENEZIA
L’ultima assemblea di Confindustria Venezia prima della rivoluzione: a gennaio le assemblee straordinarie decreteranno la definitiva fusione con Rovigo, la prima in Veneto. Quella che nascerà sarà una aggregazione da 1.900 aziende associate, 68mila dipendenti, per un’estensione territoriale che va dall’Emilia Romagna alla Lombardia fino al Friuli. «Abbiamo risposto alla richiesta di semplificazione e di maggiore efficacia che ci viene dalla base», spiega il presidente Matteo Zoppas. Ad ascoltarlo, in prima fila, il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, il vicedirettore dell’Abi Gianfranco Torriero, il direttore generale dell’Ice Roberto Luongo, mentre a spronare quelli che chiama colleghi c’è, in collegamento da Atlanta, il ceo mondiale di Coca Cola Muhtar Kent. In primavera il Veneto e Venezia (comune commissariato) andranno ad elezioni per eleggere i nuovi vertici regionali e un nuovo sindaco. «Non ci accontenteremo di generici programmi, abbiamo bisogno di certezze, garanzia, credibilità, di tornare ad avere piena fiducia nelle istituzioni», dice Zoppas rivolgendosi al governatore Zaia e al commissario Zappalorto, entrambi presenti. Perché su scala locale molte sono le iniziative che avvicinano le imprese alla politica: «Con i comuni di Quarto d’Altino e Roncade, insieme a Ca’ Foscari e al Kaizen institute, stiamo lavorando per ridurre i tempi di rilascio di un “permesso a costruire” eliminando i passaggi inutili o cambiando i modelli organizzativi. E molti Comuni hanno collaborato con noi nel costruire insieme i regolamenti della Tari», spiega il presidente. Ma le questioni che attendono risposta sono tante: su tutte il passaggio alternativo al bacino di San Marco per le grandi navi: «Questa settimana ha attraccato alla Marittima l’ultima nave da crociera superiore alle 96mila tonnellate. Non sono più parole, ma fatti: Venezia sta perdendo l’intero comparto, una spada di Damocle sulla testa di 5mila lavoratori che subiscono l’incertezza da quasi tre anni, senza che una decisione in merito sia ancora stata presa. Riteniamo la politica locale e centrale responsabile per ogni posto che verrà perso, per ogni famiglia che resterà senza sostentamento».
Insieme all’Autorità portuale, Confindustria Venezia ha messo allo stesso tavolo tutti gli agenti coinvolti nel processo di spedizione da Porto Marghera, individuando soluzioni sufficienti a ridurre di tre giorni e mezzo il processo in uscita delle merci in partenza: «Arrivando a una riduzione di quattro giorni, solo mezza giornata in più, Venezia potrebbe diventare più conveniente di Rotterdam su diverse tratte». Solo un esempio della lotta a tutto campo contro la burocrazia, mentre nel 2015 ancora più di un distretto del Veneziano sarà privo della connessione a banda larga.
«Quello che chiediamo - conclude Zoppas - è che non siamo le zavorre del nostro Paese, prima ancora dei concorrenti, a tagliarci le gambe».
Al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi le conclusioni: «Qui è nato e vissuto il paradigma della forte integrazione dell’impresa con i territori, qui le relazioni sociali prossime alla fabbrica sono state un importante elemento di competitività. Il NordEst è ancora un modello studiato in tutto il mondo e oggi senza retorica questa terra, dove al cambiamento ci si è preparati, può dirci che la crisi può essere una maestra severa da cui imparare, imparando a fare impresa in modo diverso dal passato».
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LE RIFORME
L’unione
Le associazioni degli industriali di Venezia, guidata da Matteo Zoppas (nella foto) e Rovigo daranno vita alla prima aggregazione in Veneto
Gli accordi
Molti Comuni hanno collaborato con l’associazione per costruire insieme i regolamenti della Tari e iniziare un percorso di sburocratizzazione