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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2014 alle ore 06:37.
L'ultima modifica è del 11 dicembre 2014 alle ore 06:40.

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DOPPIO INTOPPO

Da un lato influisce l’imbuto

per l’unificazione delle casse

delle tesorerie, dall’altro

incidono i mancati

trasferimenti dal Mef

BOLOGNA

Fondi europei per 44 milioni destinati alle imprese agricole dell’Emilia Romagna sono bloccati nell’imbuto dell’unificazione in una sola cassa delle tesorerie delle varie strutture nazionali e regionali preposte ai pagamenti. Altri 210 milioni – il saldo relativo alla domanda unica per l’accesso ai contributi Pac – potrebbero arrivare alle aziende solo il prossimo anno.

Le associazioni di categoria, da Confagricoltura a Confcooperative, alle quali fanno capo in regione oltre 40mila imprese, sono sul piede di guerra. «È una situazione intollerabile in un momento così delicato per le aziende – dice Guglielmo Garagnani, coordinatore di Agrinsieme, raggruppamento delle organizzazioni degli agricoltori – che sono penalizzate da crisi, mancanza di liquidità e difficoltà di accesso al credito». I fondi dovrebbero essere erogati dall’agenzia regionale Agrea, che non può procedere a causa del mancato trasferimento da parte del ministero dell’Economia e delle finanze. Parte degli organismi che dovrebbero provvedere hanno infatti risorse giacenti, condizione che blocca l’anticipo dei finanziamenti da parte ministeriale. «Un paradosso che vanifica e penalizza l’impegno dell’Emilia Romagna – protesta a sua volta l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – per ridurre i tempi di pagamento». La Regione, dopo aver chiesto l’intervento del ministro Maurizio Martina, ha ottenuto una promessa: i fondi saranno sbloccati e trasferiti entro pochi giorni. Ma resta l’incognita sui 210 milioni che avrebbero dovuto arrivare alle aziende a partire dall’1 dicembre. Il saldo sarà quindi rinviato, nonostante siano già pronte le autorizzazioni allaliquidazione. Agrea dall’inizio dell’esercizio finanziario, dalla metà di ottobre, ha eseguito mandati di pagamento per un importo di quasi 184 milioni di euro: circa 155 milioni per l’anticipo della domanda unica. Per il piano di sviluppo rurale sono stati erogati altri 6 milioni come “indennità compensative”, a cui vanno aggiunti 14 milioni per investimenti. Gli ultimi pagamenti eseguiti, quasi 9 milioni, hanno però esaurito la disponibilità di cassa.

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