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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2014 alle ore 10:48.

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Si riapre lo scontro su Tempa Rossa, il giacimento petrolifero della Basilicata la cui base logistica è prevista a Taranto all'interno della raffineria Eni. Prima di Natale scadono i 30 giorni per la presentazione delle osservazioni alla delibera con la quale il mese scorso il Consiglio comunale di Taranto ha approvato il piano regolatore portuale con l'esclusione del pontile petroli dell'Eni perchè è una delle due opere funzionali a Tempa Rossa (l'altra è la costruzione di due serbatoi di stoccaggio del greggio su un'area della raffineria). L'Autorità portuale di Taranto è già al lavoro sulle osservazioni. La richiesta che verrà avanzata è quella di ripristinare il prg portuale nella versione originaria. Insieme alle osservazioni dell'Authority, al Comune potrebbero arrivare anche quelle della Provincia di Taranto e delle compagnie interessate a Tempa Rossa, cioè Total, Shell e Mitsui, che nell'Eni hanno il loro partner logistico. A differenza del Comune che stoppa Tempa Rossa temendo un aumento dell'inquinamento, che però le compagnie smentiscono, la Provincia, col nuovo presidente Martino Tamburrano, non chiude all'investimento. Anzitutto la Provincia, come Confindustria Taranto, contesta al Comune di aver deciso da solo sul prg portuale. E un conto, si osserva, sono le competenze urbanistiche, altro le scelte che incidono sull'economia di un territorio di cui il Comune di Taranto è solo una parte, anche se importante. Inoltre Tamburrano, a differenza del sindaco Ezio Stefàno - ed è qui la riapertura dello scontro -, è propenso a rivalutare Tempa Rossa se saranno offerte garanzie di tutela ambientale, di salvaguardia della salute dei cittadini, di riduzione dell'inquinamento e di positivo impatto sull'economia e sull'occupazione. Un insieme di aspetti che le compagnie assicurano di poter garantire. Secondo Total, Shell e Mitsui, l'investimento avrà a Taranto una ricaduta di 300 milioni di euro sul miliardo e 600 milioni complessivo dell'opera che riguarda la provincia di Potenza, dove è il giacimento di Tempa Rossa, e coinvolgerà, nella fase di cantiere, 50 imprese e 300 occupati. Sulle emissioni, invece, le compagnie ribadiscono che la rivisitazione del progetto non solo assicura per Tempa Rossa a Taranto un impatto zero ma riduce anche l'inquinamento della raffineria migliorando così il saldo totale.

Da vedere, ora, se le osservazioni in arrivo al Comune cambieranno la delibera sul prg del porto. Intanto il comitato portuale ha già deciso che, qualora il Comune non dovesse variare nulla, l'atto sarà impugnato legalmente. La preoccupazione dell'Authority, infatti, è che la variazione al prg possa bloccare anche gli altri progetti creando ripercussioni a catena. E questo nel momento in cui si fa affidamento sulle prospettive del porto per allentare la crisi che da anni colpisce Taranto - basta vedere i casi Ilva e Arsenale militare - e la stessa Autorità portuale ha consegnato lavori, dal 2012 ad oggi, per 377 milioni di euro.
D'altra parte che gli investitori chiedano certezze per continuare a fare progetti per l'area di Taranto lo ribadisce anche Bernardo Casa, direttore industriale della raffinazione Eni, parlando ad un convegno della Uil. “Vogliamo essere efficienti e investire ma è necessario che le istituzioni ci garantiscano iter chiari e definiti per le autorizzazioni” afferma Casa. La raffinazione petrolifera vive una situazione non facile. Nel 1970 l'Italia aveva 36 raffinerie con una produzione complessiva annuale di 140 milioni di tonnellate. Oggi è scesa a 12 impianti che producono insieme 90 milioni di tonnellate, ma il dato evidente è che solo il 66 per cento della produzione è utilizzata. In più incombe il mercato asiatico, che prossimamente metterà in produzione 60 raffinerie della capacità di quella di Taranto. “Il mondo corre e noi stiamo fermi” osserva Casa. E in questo contesto, afferma la Uil, la raffineria di Taranto, che oggi occupa 500 persone, rischia di essere ridimensionata a deposito costiero se dovessero continuare i veti. A partire da Tempa Rossa.

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