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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2014 alle ore 07:23.
L'ultima modifica è del 17 dicembre 2014 alle ore 09:00.

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Il corridoio Mediterraneo, che dalla Spagna tocca la Francia, l'Italia, la Slovenia, l'Ungheria, la Croazia e l'Ucraina, muove in una fascia di 50 chilometri lungo tutto il suo asse un valore pari al 17% del Pil europeo. Per questo, la Torino-Lione (opera prevista su questa direttrice) è un'infrastruttura fondamentale per Bruxelles. Che la finanzierà anche oltre i limiti imposti per altre linee.

Le parole sono quelle del coordinatore del Corridoio Mediterraneo, Laurens Jan Brinkhorst. Che ieri ha preso parte, a Roma, alla Conferenza intergovernativa sulla Torino-Lione che si è svolta presso la sede del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il rappresentante dell'Europa ha inoltre confermato il fermo impegno sulla linea anche da parte del nuovo commissario ai Trasporti, la slovena Violeta Buls. Che, da parte sua, appena qualche giorno fa, in un'intervista rilasciata al giornale francese Contexte, ha parlato della Torino-Lione come di «un'opportunità importante per il rilancio del tessuto dell'imprenditoria locale».

Se sul tavolo erano attesi importanti avanzamenti tecnici, che in parte sono arrivati, è stata ieri tutta politica la rilevanza della Cig. Che si è riunita all'indomani del via libera (arrivato lunedì) alla procedura di valutazione ambientale sul progetto definitivo della parte comune da parte del ministero dell'Ambiente italiano. E alla vigilia, a Torino, di una importante sentenza di primo grado per un gruppo di attivisti no Tav accusati di terrorismo e su cui pende la richiesta di una condanna a 9 anni e sei mesi per le azioni di protesta contro il cantiere di Chiomonte.
Tornando ai risultati della Cig, tutti gli impegni assunti a Roma ieri vanno nel segno di un'accelerata sull'iter. «Durante i lavori di oggi - spiega Maurizio Bufalini, attuale direttore di Ltf - è stata innanzitutto definita la sequenza degli adempimenti societari necessari per la costituzione del nuovo promotore dell'opera. Il soggetto sarà costituito per Parigi dallo Stato francese e per Roma dalle Ferrovie dello Stato». Nessuna anticipazione però sui nomi che guideranno la società (e che in Italia saranno nominati non da Fs, ma dal Governo): saranno decisi solo nella prima assemblea del promotore prevista per fine gennaio.
«In secondo luogo – prosegue il direttore di Ltf – si è parlato della preparazione degli atti per chiedere il cofinanziamento entro febbraio all'Europa. In particolare, è stata definita la creazione di una task force dei ministeri italiano e francese, che dovrà accompagnare il promotore nella predisposizione degli atti tecnici».
In ultimo, come sintetizza anche una nota ufficiale diffusa in serata dal ministero delle Infrastrutture, è stato dato dato mandato a Ltf di avviare la procedura di selezione del soggetto che certificherà i costi della Tav con una procedura di gara a inviti. Tutto questo sarà propedeutico per l'approvazione del protocollo addizionale all'accordo del 30 gennaio 2012, che è atteso entro l'estate. «Il nuovo protocollo – spiega il Mit - dovrà essere firmato dai due ministri competenti ed è necessario per l'aggiudicazione e l'inizio dei lavori del tunnel principale».

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