Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2014 alle ore 06:38.

My24

in cerca di partner

Una missione di aziende messicane ha incontrato

imprenditori dei distretti

di Lombardia, Veneto,

Emilia Romagna e Toscana

Quattro messicani in posti chiave. Angel Gurria, segretario generale dell'Ocse, Felipe Calderon, responsabile dell'Economia verde all'Onu, Alicia Barcena, segretaria esecutiva di Cepal, Patricia Espinosa , uno dei “ministri” del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.

Quello descritto non è un estratto di cronaca diplomatica, bensì la dimostrazione di come il Messico sia proiettato sulla scena internazionale e di come stia modificando il suo profilo-Paese. Personalità messicane di alto profilo in posti chiave. Non più “in via di sviluppo”, subalterno agli Stati Uniti, dal punto di vista economico e politico. Il Messico cerca, e in parte ritrova, un'immagine differente, magari in accordi siglati tra le Pymes messicane e le Pmi italiane. Due acronimi per definire la stessa entità le Piccole e medie imprese dei due Paesi.

Nel Forum Italo-Latinoamericano, “Le politiche pubbliche verso le Pmi”, organizzato pochi giorni fa a Roma dall'Iila (Istituto italolatinoamericano) e dal ministero degli Affari Esteri è andato in scena un confronto aperto e un invito reciproco a operare sui mercati mondiali.

La delegazione di imprese messicane, accolta da José Luis Rhi Sausi, segretario socio economico dell'Iila, ha visitato quattro regioni italiane: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana. Le direttrici lungo le quali si è sviluppata la visita sono tre: a) la prima è lo strumento della cooperazione italiana pensato per le Pmi che vogliono investire. La condizione è che si faccia una joint venture con uno degli 11 Paesi latinoamericani che aderiscono all'accordo. b) La seconda mira intensificare gli accordi tra i diversi centri tecnologici che appoggiano l'internazionalizzazione dei centri servizi. Uno di questi è il Cosmob di Pesaro, rappresentato da Alessio Gnaccarini. c) La terza è il rafforzamento delle relazioni con i sistemi di formazione delle Pmi, declinate in “alta formazione”, formazione tecnica e avviamento al lavoro. Chi li frequenta, secondo i dati forniti dagli organismi regionali, trova occupazione nel 100% dei casi.

Nei giorni scorsi non sono stati firmati accordi milionari, vero. Ma si è tessuta una trama di relazioni con l’obiettivo di promuovere tutte le forme possibili di collaborazione per potenziare le Pmi tra i Paesi partecipanti. I distretti industriali italiani, che costituiscono ancora oggi l'ossatura dell'economia regionale italiana, vivono una stagione difficile ma proprio la loro internazionalizzazione è la principale chance per rivitalizzarsi. Magari per competere insieme, siglare alleanze strategiche e pianificare uno sviluppo congiunto, ha spiegato Donato Di Santo, ex sottosegretario agli Esteri, con delega all'America Latina. Non sempre replicabili ma studiabili sì.

Quello di Gnaccarini è stato un intervento articolato su vari temi, ma il più convincente riguarda la cooperazione centrata sull'innovazione. Pare uno slogan ma non lo è. Produrre scarpa e mobili non serve più. L'idea indifferibile è cercare valori aggregabili, in termini di estetica, gusto, tecnologia; in altre parole creare prodotti differenziabili.

Come fare? Per esempio creando un rapporto più stretto tra le Pmi e i laboratori, le università, i fashion designer, la tecnologia per i nuovi tessuti.

Anche perché – secondo il messicano Enrique Jacob Rocha, presidente di Inadem (Istituto nazionale dell'imprenditore) - gli ostacoli che intralciano le Pymes messicane e le Pmi italiane sono molto simili e necessitano di riforme analoghe: quella dell'energia elettrica, il passaggio verso l'economia verde, la riforma finanziaria, l'accesso al credito, i processi di ristrutturazione e di incubazione. Tanto vale lavorare insieme e affacciarsi sui mercati di tutto il mondo con le sinergie adeguate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ENERGIA E CRESCITA ECONOMICA

14

I pozzi petroliferi

Aperti per la prima volta ai gruppi energetici stranieri

+3,3%

Il pil nel 2015

La crescita dovrebbe risentire del traino dell’economia americana

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi