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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2014 alle ore 06:39.
L'ultima modifica è del 19 dicembre 2014 alle ore 06:54.

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LA RIORGANIZZAZIONE

Dal 1° gennaio 2015, i 180 lavoratori felsinei e i 298

di Avellino diventeranno

a tutti gli effetti dipendenti

della nuova realtà

Industria Italiana Autobus, newco dell'industria dei trasporti su gomma partecipata all'80% dal King Long Italia - importatore esclusivo degli autobus dell’omonimo gigante cinese di settore - e al 20% da Finmeccanica, scalda finalmente i motori. Nella notte tra mercoledì e ieri al ministero dello Sviluppo economico è stato firmato con Fim, Fiom, Uilm e Ugl anche l'ipotesi di accordo riguardante le sorti dello stabilimento di Bologna.

Ieri mattina, nel capoluogo emiliano, l'assemblea dei lavoratori ha votato favorevolmente all'operazione, tanto che stamattina, sempre al Mise, sarà ratificata l'intesa. Lunedì prossimo, quasi contestualmente, avrà luogo la stipula dei due rogiti con cui la newco entra in possesso dello stabilimento bolognese della ormai ex BredaMenarini e del sito di Flumeri (Avellino) della controllata di Cnh Industrial Iveco Irisbus, inattivo da ormai tre anni. Dal primo gennaio 2015, i 180 lavoratori emiliani e i 298 campani diventeranno a tutti gli effetti dipendenti di Industria Italiana Autobus, società con una dote di 16,7 milioni tra capitale sociale e riserve, nonché una patrimonializzazione di oltre 70 milioni. Il piano industriale ha un orizzonte di tre anni e prevede investimenti sui due siti per circa 50 milioni, tra pubblico e privato. Finmeccanica ha garantito la propria presenza all'interno del pacchetto azionario per almeno tre anni. Bologna e Flumeri, siti con due storie molto diverse, avranno almeno in questa prima fase trattamenti e mission per forza di cose differenti. I dipendenti bolognesi conservano posizioni e retribuzioni della vecchia BredaMenarini. L’accordo del 17 dicembre, tuttavia, sottolinea la necessità di procedere a un riequilibrio tra gli addetti diretti e quelli indiretti, processo che dovrà essere condiviso con i sindacati. Bologna sarà sede del management e della progettazione di Industria Italiana Autobus, in più produrrà bus urbani da 8 a 18 metri per i segmenti euro 6, gas ed elettrico. Più complessa la partita di Flumeri, dove pesa la lunga inattività. I relativi lavoratori saranno posti in cassa integrazione per riorganizzazione, in attesa di essere richiamati al lavoro man mano che il piano industriale sarà implementato nel corso di 36 mesi.

Quanto alla mission, in Valle Ufita saranno prodotti due minibus, uno con motore anteriore e uno con motore posteriore da 29 a 38 posti, e sarà praticato il revamping. Nel sito sarà inoltre creato un polo logistico destinato a smistare i componenti di King Long provenienti dalla Cina, via porto di Taranto. Elemento, quest'ultimo, che potrebbe creare nuova occupazione. «Ormai ci siamo, – commenta soddisfatto l'ad di King Long Italia Stefano del Rosso – speravamo in una più rapida chiusura della partita, ma quello che conta è il risultato finale. Da gennaio parte una nuova fase, nella quale sarà altrettanto importante il contributo di sindacati e istituzioni». Per il viceministro Claudio De Vincenti «la costruzione di un polo del trasporto su gomma comincia a delinearsi, grazie alla confluenza di due storie importanti». Luigi Zanini di Uilm Bologna plaude in ultimo al «nuovo corso della vecchia BredaMenarini, nell’auspicio che l’operazione si traduca in un consolidamento dei posti di lavoro».

.@MrPriscus

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