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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2014 alle ore 08:13.

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Le lettere sono partite, ieri, non appena le Rsa hanno ratificato l’accordo con Meridiana - già siglato dai sindacati confederali - sulle uscite volontarie e incentivate. La buonuscita sarà uguale per tutti e pari a 15mila euro. Per chi ha oltre 50 anni di età sono previsti fino a 6 anni di mobilità. Uscendo ora sarà infatti possibile beneficiare delle attuali condizioni di maggior favore che consentiranno, per esempio, a chi ha più di 50 anni di avere fino a 6 anni di mobilità, di cui 48 mesi gestiti dall’Inps e 24 dal Fondo speciale per il trasporto aereo. Una condizione che dal primo gennaio 2015, quando entreranno in vigore le nuove regole della legge Fornero, cambierà, determinando fino a un anno in meno di mobilità. Tutti i dipendenti interessati dovranno compilare il modulo contenuto nella lettera per manifestare entro oggi la libera scelta di non opposizione al licenziamento. Chi uscirà, manterrà la possibilità di accedere al beneficio delle concessioni di viaggio con i cosiddetti biglietti Industrial Discount sui voli operati direttamente da Meridiana, alle stesse condizioni previste dalla normativa aziendale, di volta in volta applicabile al personale in forza. Per chi vorrà uscire volontariamente, già domani sono in agenda gli incontri individuali. Le conciliazione saranno formalizzate negli aeroporti di Olbia e di Milano Malpensa.

Per il governo la sigla dell’accordo è la vittora del dialogo, per i sindacati è solo la prima tappa di un lungo percorso ancora tutto da fare. Con la chiusura della fase uno della vertenza Meridiana - il vettore che ha dichiarato 1.634 esuberi - arrivata ieri mattina al ministero del Welfare «ha vinto il dialogo, la ragionevolezza e la voglia di scommettere ancora sul futuro», sintetizza la sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova. «L’accordo raggiunto prevede che una quota degli esuberi possono usufruire della mobilità mediante incentivo e a condizioni di maggior favore rispetto al prossimo anno, con la garanzia degli ammortizzatori sociali secondo le regole pre-Fornero in grado di accompagnare il periodo di maturazione del requisito per l’accesso alla pensione. Un risultato che reputo importante e che ha visto la conclusione di una vertenza difficile, e dai toni anche molto aspri, risolversi con l’accordo firmato». Meridiana si unisce «all’auspicio espresso dal Governo e dalla Regione Sardegna affinchè venga profuso da tutti, a partire dal nuovo anno, il massimo sforzo per realizzare gli interventi utili e necessari a gestire i problemi di Meridiana fly, rendendola una compagnia correttamente dimensionata e capace di competere sul mercato».

Già perché la ratifica dell’ipotesi di accordo sulle uscite volontarie, è la premessa che tutti gli attori in campo potevano auspicare per il tavolo che si aprirà allo Sviluppo economico per il piano industriale della compagnia. Ma non risolve la partita Meridiana che si riaprirà con il nuovo anno. Se le adesioni raggiungeranno l’ipotetica cifra di 400, secondo quanto previsto da diverse fonti, rimarrebbero ancora poco più di 1.200 esuberi. Un quadro che fa dire al segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo che «i problemi di Meridiana rimangono tutti inalterati e irrisolti. Confidiamo che la riapertura della discussione al Mise sia una svolta». Come spiega Emiliano Fiorentino, coordinatore nazionale della Fit-Cisl per il trasporto aereo, «la questione Meridiana non è risolta, tutt’altro. Riprenderemo gli incontri al Mise già dai primi di gennaio, ovviamente con il coinvolgimento del Ministero stesso, e nei quali l’azienda dovrà necessariamente portare un piano industriale solido e di effettivo rilancio, da cui far partire il nostro confronto». È «un primo accordo che permette a tutti i volontari di uscire dall’azienda con un incentivo, purtroppo la partita non è finita», conferma il segretario nazionale della Uiltrasporti Marco Veneziani.

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