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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2015 alle ore 16:34.

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Monta la polemica attorno allo stabilimento Alenia Aermacchi di Grottaglie dove si costruiscono le fusoliere in fibra di carbonio del Boieng 787. Da lunedì, su decisione dell'azienda, verranno a lavorare nel sito tarantino 43 lavoratori interinali della Romania trasferiti dallo stabilimento di Foggia. I 43 si aggiungono ai 40 interinali rumeni, già in forza allo stabilimento di Grottaglie, il cui contratto è stato rinnovato nei giorni scorsi per altri tre mesi mentre 38 lavoratori interinali italiani, di cui la metà residenti nella provincia di Taranto, sono stati lasciati a casa. E da fonti sindacali che si apprende dell'arrivo di altri interinali stranieri a partire dal 12 gennaio. Lavoratori, si sottolinea, che verranno nel sito di Grottaglie in trasferta.

Tra mercoledì e giovedì - ma più probabilmente giovedì - i sindacati metalmeccanici incontreranno Alenia Aermacchi per un chiarimento. Il 19 è invece convocato il coordinamento sindacale di Finmeccanica - la holding che controlla Alenia Aermacchi - dove la questione interinali sarà posta dai sindacalisti. Già qualche giorno fa Fim Cisl e Uilm Uil di Taranto hanno protestato duramente verso l'azienda. Nessuna discriminazione verso i rumeni, hanno sottolineato, ma necessità di capire per quale ragione il contratto è stato rinnovato solo a loro mentre agli italiani non è stato confermato, nè è stato comunicato se questo avverrà prossimamente. “Alenia Aermacchi - commentano i sindacalisti - sta sbagliando e i suoi atteggiamenti rischiano di avere pesanti ripercussioni sul sito di Grottaglie proprio ora che, superate alcune difficoltà dei mesi scorsi, si sta andando bene e si è in linea con i target produttivi della commessa Boeing”.

A ciò si aggiunga che da mesi i sindacati hanno prospettato all'azienda la necessità di stabilizzare il personale assunto con contratto a tempo o di somministrazione. E intanto il mancato rinnovo dei contratti ai lavoratori italiani sta avendo riflessi politici. Un deputato pugliese, Alberto Losacco, del Pd, chiede ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico di intervenire perchè “appare opinabile e necessita di una adeguata spiegazione la scelta di Alenia, considerando la particolare criticità occupazionale in cui versa tutto il territorio in cui opera”. Mentre per l'assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone, i sindacati “pongono una questione importante”. Capone quindi annuncia di aver “girato” ai vertici di Alenia il tema sollevato dalle federazioni metalmeccaniche per discuterne con l'azienda nei prossimi giorni.

Nessuna presa di posizione ufficiale, almeno sinora, da parte di Alenia Aermacchi. Tuttavia non si esclude la possibilità di un prossimo rinnovo dei contratti interinali attualmente in stand by. Interesse dell'azienda, infatti, è quello di stare al passo con le esigenze di un cliente importante come Boeing considerato che, sulla base delle proiezioni di mercato e degli ordini acquisiti, la costruzione delle fusoliere in fibra di carbonio per le varie versioni del 787 costituisce una commessa che garantisce diversi anni di lavoro al sito di Grottaglie. In Puglia Alenia Aermacchi ha oltre Grottaglie con circa 800 addetti, anche il complesso di Foggia con altre 950 unità dove fra l'altro si producono gli stabilizzatori di coda del 787. A febbraio 2014 Alenia Aermacchi ha consuntivato investimenti per 800 milioni di euro per il progetto Boeing annunciando di averne messo in cantiere altri per 500 milioni.

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