La possibilità di ricaricare più auto contemporaneamente sia in corrente alternata che continua in una trentina di minuti, il tempo di un caffè mentre si fa rifornimento. Parte da Pomezia il progetto pilota voluto da Enel ed Eni per la prima installazione in Italia della “Fast recharge plus” Enel in una Eni Station, la colonnina di ricarica per le auto elettriche multistandard, cioè compatibile con tutte le vetture attualmente presenti sul mercato, e multiutente per consentire a più auto di rifornirsi nello stesso momento.
«Il 2015 per il ministero dei Trasporti dovrà essere l'anno della mobilità urbana sostenibile e l'alimentazione elettrica uno degli assi portanti - ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, presente all’inaugurazione -. Come ministero abbiamo due obiettivi: le nove città metropolitane più la grande area metropolitana di Roma e la rete autostradale. Dobbiamo darci come obiettivo nelle città metropolitane e nella rete autostradale di infrastrutturare una rete con un numero di colonnine sufficienti per consentire ai cittadini, che scelgono questa modalità, di poterlo fare».
Già la prossima settimana, ha spiegato il ministro, ci sarà una riunione con Aiscat (i concessionari autostradali) e con Enel per cominciare a tratteggiare un piano di infrastrutturazione. «La macchina elettrica non è più un'astronave e le sue performance - ha spiegato l'ad di Enel, Francesco Starace - migliorano esponenzialmente anno su anno. Io sto incontrando i produttori di batterie che ci stanno dicendo che le prestazioni raddoppieranno anno su anno e si ridurranno i costi», che, va ricordato, restano ancora molto elevati (circa il 35-40% in più di una macchina normale a parità di modello). Tuttavia, man mano che il paese si doterà di colonnine sempre più veloci e i costi si ridurranno, l'auto elettrica smetterà nel futuro di essere considerata come “seconda macchina” per ambire a diventare il mezzo di locomozione principale per le famiglie come d’altrone promettono i grandi produttori automobilistici che assicurano, da qui a una decina d’anni, una diffusione sempre più capillare di queste vetture.
Starace ha anche precisato i numeri del possibile contributo di Enel all'infrastrutturazione della rete metropolitana e autostradale. «Secondo un primo studio Enel, se vogliamo coprire decentemente la rete autostradale più le nove aree metropolitane, oltre a Roma, ci vogliono almeno 15mila centraline di ricarica dei veicoli elettrici. In In base a un secondo studio - ha aggiunto Starace - se invece vogliamo coprire l'Italia in modo aggressivo, il numero di colonnine arriva a 200-300mila». I tempi? L’ad di Enel è molto chiaro. «Dipende dalle città e dalla rete autostradale, se troveremo una adesione entusiastica potremmo installare 15mila centraline anche in due anni. Chi vuole poi avere una ricarica elettrica a casa lo può già fare adesso ma manca ancora un regime che regolamenti come
questa vada gestita; ovvero se serve un nuovo contatore, se si può agganciare a quello esistente, se serve una nuova bolletta. Per questo abbiamo un appuntamento con l'Autorità
per l'energia nelle prossime settimane».
Quanto al progetto con Eni, dopo una prima fase sperimentale dovrebbero partire altre installazioni in tutta Italia. «Noi abbiamo in programma di integrare 40 stazioni di servizio con le colonnine elettriche - ha sottolineato Salvatore Sardo, chief Downstream & Industrial Operations Officer di Eni -. Noi come Eni abbiamo 4500 stazioni nella penisola e dunque questo esperimento non poteva che partire da noi. Eni crede nella mobilità sostenibile e ci ha sempre creduto». E la collocazione sulla via Pontina della prima Eni
station dotata di Fast Recharge Plus Enel per veicoli elettrici, ha commentato in una nota l’assessore alla mobilità del Comune di Roma, Guido Improta, «è strategica in quanto è al centro di un importante polo industriale, in forte interazione logistica e pendolare con la capitale».
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