Economia

Alcatel Lucent cede un altro ramo

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Industria

Alcatel Lucent cede un altro ramo

  • –Francesco Prisco

Torna la tensione fra Alcatel Lucent e i sindacati che si sono incontrati ieri a Roma al Mise per fare il punto sullo stato di avanzamento dello “Shift plan”, il piano di riassetto della società di telecomunicazione che nell’autunno del 2013 partì con l’individuazione di 580 eccedenze. Ora, a distanza di più di un anno, l’azienda ha comunicato alle organizzazioni che la grande riorganizzazione non è bastata.

Proprio oggi quindi sarà aperta una procedura di mobilità per 43 posizioni, “residuo” dello Shift plan. E in più 30 addetti del segmento Strategic Industries saranno esternalizzati verso la Sesa, gruppo che opera nelle tecnologie dell’informazione. La decisione intorno alle sorti delle sedi di Battipaglia e Rieti, da un anno e mezzo appese a un filo, risulta invece per ora rimandata. Critica la posizione del Mise, espressa attraverso una nota, sulla procedura di mobilità per 43 lavoratori: «Il ministero non condivide tale scelta e la considera contraddittoria con la gestione collaborativa fin qui seguita nella conduzione del complesso piano di riorganizzazione del Gruppo a livello mondiale. Per questa ragione ha chiesto ad Alcatel di rivedere la decisione».

Al termine dell’incontro Alcatel Lucent ha affidato anch’essa a una nota la conferma della procedura di mobilità, pur facendo presenti però gli investimenti nella nuova sede di Vimercate e il fatto di essere «entrata nella seconda fase dello Shift Plan, improntata a innovazione, trasformazione e crescita. Un nuovo corso per l’azienda che si presenta al mercato con una rinnovata forza».

Certo, lo Shift plan non è stato una passeggiata: a luglio scorso si raggiunse con le sigle un faticoso accordo con Cassa integrazione e mobilità volontaria e incentivata per 200 unità, mentre il ramo Optics con 256 addetti in autunno è stato ceduto a Siae Microelettronica e altre 20 unità del segmento Field Force sono passate alla corte di Com.Tel. Ieri quindi la decisione dell’azienda che ha ritenuto la cura insufficiente. E ora è muro contro muro con i sindacati: oggi e domani negli stabilimenti si svolgeranno assemblee, in più è stato autorizzato un pacchetto di quattro ore di sciopero gestite dalle singole Rsu. «Non capiamo l’irrigidimento dell’azienda su un numero così esiguo», ha commentato Giuseppe Ricci (Fim Cisl). Di «profonda delusione», parla Luca Colonna (Uilm), «perché in tempi non sospetti non abbiamo voltato le spalle alle richieste di sacrifici da parte dell’azienda e oggi scopriamo che aprono un’altra mobilità». Per Roberta Turi (Fiom) «non si comprende come una multinazionale delle dimensioni di Alcatel Lucent non riesca a trovare una soluzione meno penalizzante per un numero così esiguo di lavoratori».

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