Economia

4/6 Iran e made in Italy / Petrolio, gas e indotto dell’energia

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    4/6 Iran e made in Italy / Petrolio, gas e indotto dell’energia

    L’energia è il tesoro dell'Iran. Petrolio e gas iraniano valgono rispettivamente l’11% e il 18% delle risorse mondiali, con riserve di greggio stimate in 160 miliardi di barili. Eni, Saipem e Snamprogetti avevano sviluppato importanti progetti, dall'esplorazione ed estrazione degli idrocarburi fino alla costruzione di raffinerie e pipeline, progetti congelati dalle sanzioni. Nel 2010 la Repubblica islamica produceva 3,9 milioni di barili al giorno (mbg) di greggio, esportandone 2,5. Dopo l'embargo petrolifero europeo, scattato il primo luglio del 2012, le esportazioni erano scese, nei momenti più drammatici a 700-800mila barili al giorno. Il ritorno dell'Iran sulla scena internazionale sarebbe per loro un'opportunità preziosa.

    Eni conferma l’interesse per il mercato iraniano. L’accordo con l’Iran, spiega un portavoce della compagni adi San Donato Milanese, rappresenta «una tappa incoraggiante. Se le sanzioni internazionali venissero sollevate e il governo iraniano proponesse un nuovo quadro contrattuale, più allineato agli standard internazionali e meno penalizzante per le compagnie dell’oil & gas, potremmo considerare nuovi investimenti nel Paese».

    Senza contare l’esportazione di tecnologie legate all'impiantistica e alla meccanica, attività pesantemente colpite dall'embargo: prima della crisi, nel 2008 l'Italia esportava in Iran merci per oltre 2 miliardi di euro, valore ora dimezzato proprio a causa dell'abbattimento radicale della voce macchinari e attrezzature.

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