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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2015 alle ore 07:52.
L'ultima modifica è del 30 marzo 2015 alle ore 07:53.

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La Srl «a un euro» si fa strada. Un terzo delle 91mila società a responsabilità limitata nate nel 2014 appartiene alla categoria delle “semplificate”. A due anni dalla nascita del nuovo modello societario, creato per far germogliare nuove imprese e favorire l’occupazione, le Srl semplificate iscritte nel registro delle imprese sono 51.830. Secondo le elaborazioni di InfoCamere per Il Sole 24 Ore, oltre la metà di queste società è attiva e 17.281 dichiarano di avere - oltre ai soci - personale che lavora.

Proprio gli addetti delle nuove Srl hanno fatto un balzo in avanti: nel 2014 sono aumentati di quasi 40mila unità rispetto al 2013, superando quota 54mila (più che triplicati rispetto ai 14.674 dell’anno prima). Tra quelle che dichiarano di avere addetti, le Srl semplificate impiegano in media 3,1 persone, contro 6,4 delle Srl ordinarie.

La Srl semplificata può essere costituita con un capitale che va da un euro a 9.999 euro (ma ora anche la Srl ordinaria può avere un capitale sotto 10mila euro). I vantaggi collegati alla nuova formula stanno nel fatto che non si paga l’onorario del notaio per la costituzione della società e si risparmiano anche, per l’iscrizione al registro delle imprese, i diritti di segreteria e l’imposta di bollo (a meno che non ci sia un socio unico).

In pratica, si può costituire una Srl semplificata versando 330 euro (fra diritto annuale e iscrizione al registro imprese). Se poi la società rientra fra le start up innovative, accede anche alle agevolazioni fiscali riservate a questi soggetti.

Rispetto al 2013, quando sei Srl semplificate su dieci risultavano inattive, il rapporto è quasi invertito: a fine 2014 quelle attive sono il 54,5 per cento. I settori più gettonati sono il commercio (all’ingrosso e al dettaglio), le costruzioni, i servizi di alloggio e ristorazione, le attività manifatturiere, quelle professionali, scientifiche e tecniche.

Dopo il restyling delle Srl semplificate avvenuto nel 2013, non è più obbligatorio che il socio fondatore abbia meno di 35 anni di età. Ma la Srl «a un euro» piace soprattutto ai giovani: oltre quattro su dieci , infatti, sono costituite da under 35. Anche le donne apprezzano la possibilità di mettersi in proprio con questa strada: delle oltre 51mila Srl semplificate iscritte nel registro imprese 14.768 (il 28%) sono «femminili».

La distribuzione territoriale conferma che il nuovo modello ha avuto successo soprattutto nel Sud e nelle isole, dove è stato creato il 42% dei soggetti. Exploit anche nel Lazio, dove le nuove Srl sono oltre 9mila (un quinto delle iscritte).

L’affermazione delle Srl a un euro è stata più forte dunque nelle regioni con un tasso maggiore di disoccupazione, come risposta alla crisi. Del resto, l’altra faccia della medaglia dell’appeal delle Srl semplificate, è il calo, negli ultimi anni, delle imprese individuali. Questo indica forse che la scelta delle Srl semplificate non sempre risponde all’esigenza di un’organizzazione più strutturata, in vista magari di una crescita dimensionale, ma alla ricerca di un ingresso più facile nel mercato, limitando i rischi al solo capitale che si mette in gioco. Anche se al momento di chiedere un finanziamento in banca, ad esempio, sarà molto probabile sentirsi chiedere garanzie, reali o personali (ad esempio una fideiussione).

Secondo il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello,«bisogna fare molta attenzione a qualificare l’esplosione del fenomeno delle Srl semplificate con l’etichetta dell’autoimpiego. In parte è spiegabile così ma l’analisi per dimensione media di addetti certifica che le “scatole vuote” in termini di posti di lavoro non sono poi così tante».

Il disegno di legge sulla concorrenza varato dal Consiglio dei ministri il 20 febbraio prevede un’altra novità per le Srl semplificate: la possibilità di costituirle con una scrittura privata, depositandola direttamente al registro delle imprese, senza passare per il notaio.

Una soluzione che potrebbe nascondere però dei rischi, come sottolinea Enrico Sironi, responsabile dell’area propositiva del Consiglio nazionale del notariato: «Oggi le verifiche dei notai garantiscono che nel registro delle imprese entrino dati sicuri e i professionisti effettuano i controlli antiriciclaggio. La costituzione delle società, peraltro, si può fare davvero in un giorno. Con il deposito telematico senza alcun controllo si rischia di non avere certezze sull’identità di chi costituisce le società, e di aumentare, in definitiva, il contenzioso».

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