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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2015 alle ore 06:37.

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ROMA

Sono 282 i dipendenti di AnsaldoBreda che non passeranno a Hitachi Rail, la conglomerata giapponese che a febbraio scorso ha rilevato la controllata Finmeccanica del comparto meccanico ferroviario. Intanto l'impresa italiana co-produttrice dell’Etr1000, dopo una complessa azione di risanamento, cambia passo: negli ultimi due anni la produzione è cresciuta infatti del 59% e a fine 2015 si raggiungerà la vetta di 2,8 milioni di ore lavorate.

Numeri emersi ieri mattina a Roma, nel corso di un incontro del management aziendale guidato dall'ad Maurizio Manfellotto con le delegazioni di Fim, Fiom e Uilm. Come già si ipotizzava alla vigilia dell'accordo con i giapponesi che dopo l’estate, secondo indiscrezioni, dovrebbe giungere al closing, non tutti i dipendenti di AnsaldoBreda rientreranno nel nuovo corso. Oltre ai 153 addetti del sito di Palermo non toccato dal deal e per il quale si sta immaginando un futuro come polo della manutenzione ferroviaria sull'asse Rfi-Finmeccanica, tra Pistoia, Napoli e Reggio Calabria ci sono 129 lavoratori che operano su vecchi programmi in via di conclusione. Per la maggior parte di essi l'idea è individuare da qui al 2019 un percorso di uscita con la Legge Fornero, su base volontaria. Venti di essi, tuttavia, non hanno i requisiti di legge per uscire e qui si proverà a usare la mobilità incentivata. Ma l'incontro di ieri è servito a illustrare i dati del nuovo corso di Ab, cui oltre a Manfellotto hanno lavorato il direttore hr Carlo Cremona e il senior vice president Giuseppe Marino. Produzione incrementata del 59% negli ultimi due anni, interventi industriali che hanno permesso una riduzione del tempo di attraversamento (ovvero in quanti giorni “esce” il treno) superiore al 50%, razionalizzazione dei flussi produttivi e produzione cadenzata. Nel 2015 arriveranno ulteriori investimenti per migliorare la capacità di testing e sviluppare nuove tecnologie di saldatura robotizzata. «Ottimi risultati – secondo Pino Russo di Uilm – che purtroppo arrivano solo a vendita in dirittura d'arrivo». Per Carlo Anelli di Fim «Finmeccanica dovrà offrire precise garanzie per i lavoratori che non rientreranno nel progetto Hitachi».

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