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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2015 alle ore 08:12.

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FIRENZE

Il Giglio spera in un’estate turisticamente brillante; Piombino s’attrezza per far nascere il polo di smantellamento navale che era stato ipotizzato nel 2013, quando ancora si puntava a far rottamare la Concordia nel porto toscano.

La “scia” lasciata dal più spettacolare (ma anche tragico), naufragio che la marineria ricordi è ancora affollata di progetti nella regione che ha ospitato suo malgrado la nave da crociera, finita su uno scoglio a poca distanza dal porto dell’Isola del Giglio il 13 gennaio 2012 e rimorchiata via il 23 luglio 2014.

Quella in arrivo sarà la prima estate intera senza la Concordia per la piccola isola dell’arcipelago toscano, che sta tornando alla normalità dopo tre stagioni turistiche sottotono, condizionate dalla presenza della nave: «Siamo moderatamente ottimisti – dice Stefano Feri, presidente dell’associazione albergatori del Giglio – anche perché per l’offerta turistica il fatto che non ci sia più la nave significa un ritorno positivo alla normalità». Lo dimostra il fatto che diversi alberghi sull’isola hanno aperto già a fine aprile, invece che a fine maggio come avveniva negli anni passati: «Se saremo bravi e ci muoveremo come un sistema territoriale unico — aggiunge Feri — potremo riuscire a fare anche un passo in avanti dal punto di vista turistico».

In questo senso va l’attività di promozione che il Comune del Giglio porta avanti con la Regione Toscana. «C’è un forte desiderio di chiudere la vicenda della Concordia e di riprenderci il turismo fidelizzato che ci aveva abbandonato», spiega il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, sottolineando come la prossima estate sarà però caratterizzata dai lavori di ripristino ambientale dei fondali del porto. «Ci aspettiamo una normalità turistica — aggiunge il sindaco — ma per me la normalità significherà non vedere più quella piattaforma nel porto, che lo fa sembrare più industriale che turistico». Nel 2016 potrebbero arrivare anche benefici dalla notorietà acquisita nel mondo dall’isola.

Intanto i benefici sono attesi a Piombino, dove i lavori da quasi 100 milioni di euro per dragare i fondali e riqualificare il porto stanno per concludersi, e dove l’Autorità portuale sta scegliendo la strada (gara o affidamento diretto) per dare vita a un polo di demolizione navale. In pole position c’è l’offerta già presentata da Saipem, San Giorgio del Porto e Fratelli Neri.

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