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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2015 alle ore 06:37.

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GENOVA

Un’acquisizione in Usa e una in Italia (più piccola ma non meno cercata), entrambe da poco perfezionate, proseguono il processo di espansione avviato dal gruppo Rina, specializzato in servizi di verifica, certificazione, classificazione navale e consulenza ingegneristica.

La società guidata da Ugo Salerno, la cui assemblea ha appena approvato il bilancio 2014, con ricavi che raggiungono i 333 milioni di euro (+13% sul 2013) ed Ebitda a 37,7 milioni (+1,3%), ha comparto il 100% della Qic. Si tratta di una società leader in Usa nel campo delle ispezioni, dei test e delle certificazioni rivolte al settore oil&gas. È stata acquisita per un valore tra i 15 e i 20 milioni di euro (può variare in base all'andamento dell'azienda nei prossimi 5 anni).

«Qic – spiega Salerno – è una società familiare, fondata da Douglas Fletcher, padre dei due fratelli che l’hanno portata a espandersi, ad avere sedi, oltre che nel Golfo del Messico, in Scozia, Malesia e Singapore e a fatturare 12 milioni di dollari nel 2014, con 60 dipendenti. Ora la famiglia l’ha ceduta al Rina, ma i fratelli continueranno a gestire la società operativamente. Ceo sarà l’italiano Stefano Socci. Qic sarà per noi una piattaforma per ampliare la rete, rafforzando la nostra presenza negli Usa e a livello internazionale».

Poco prima di Qic, il Rina ha acquisito l’italiana Sembenelli Consulting, società di non grandi dimensioni (una ventina di dipendenti, ricavi per 3,1 milioni nel 2014) ma conosciuta a livello mondiale per la sua specializzazione in geotecnica delle grandi opere (dighe in terra, fondazioni e scavi), opere autostradali e infrastrutture su rotaia nonché impianti idroelettrici. «Tra i 240 progetti che ha realizzato in 40 Paesi – afferma Salerno – ha firmato (al pari di altri cinque soggetti, ndr) quello esecutivo degli scavi per le conche del nuovo canale di Panama e ha progettato le deviazioni del fiume Jangtze alla Tre Gole, in Cina. L’azienda sarà assorbita nella nostra controllata D’Appolonia, anche se il marchio Sembenelli continuerà a essere utilizzato».

Solo nel 2014, il Rina ha acquisito il Csm-Centro sviluppo materiali di Roma (oggi protagonista di un profondo cambiamento che lo porterà a trasformarsi da centro di ricerca a società di consulenza sui materiali), il laboratorio tunisino Lab 21, l’azienda di certificazione Bracert in Brasile e Hayes Stuart (sorveglianza marine) in Canada. L’obiettivo è continuare ad espandersi. «La crescita – dice Salerno – prosegue, anche se i tempi non riescono a essere vivaci come speravo perché non è facile trovare le aziende da acquisire. A noi interessa acquistare imprese che svolgano attività complementari alle nostre. Non ci interessano, ad esempio società concorrenti nella classificazione navale».

Riguardo al bilancio 2014, Salerno spiega che «il settore energia ha registrato una crescita del 23%; lo shipping un +5% e la business assurance un +3,5%. Sul fronte dell’ingegneria, le cui attività sono svolte in prevalenza da D’Appolonia, abbiamo avuto una crescita del 7%». Il Rina oggi conta 2.750 addetti e opera in 60 Paesi del mondo.

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