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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2015 alle ore 06:37.
L'ultima modifica è del 20 maggio 2015 alle ore 08:07.

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Milano

«Guardi qui, la Cina è a un passo. E se questi sono i ricavi immagini il valore aggiunto...». Il grafico che ci mostra Simone Brevi, imprenditore bergamasco del valvolame, è in effetti eloquente. Nel settore delle valvole industriali soltanto Pechino ha un export superiore al nostro ma se l’analisi è ristretta al comparto Oil&Gas l’Italia diventa leader mondiale. Area strategica, quella delle valvole ad alta tecnologia, che da quest’anno trova una vetrina specifica a Bergamo, dove tra il 27 e il 28 maggio si terrà la prima edizione dell’Industrial Valve Summit (Ivs). Centocinquanta le aziende in vetrina, in rappresentanza di una filiera che in Italia occupa oltre 10mila addetti con 15 miliardi di dollari di ricavi, per oltre la metà legati all’export.

Un mercato globale da 55 miliardi di dollari in cui l’Italia è in grado di giocare un ruolo di primo piano, in particolare nell’area ad alta tecnologia legata all’Oil&Gas, dove primeggiamo sia per export che per produzione. La rassegna di Bergamo, per cui è già pianificata la successiva edizione del 2017, vede in partnership Confindustria Bergamo e l’ente fiera Promoberg, impegnate anche nel creare un luogo di formazione permanente, un Valve Campus per diffondere tecnologie e conoscenza, rafforzando anche il legame tra imprese e università.

«Pur all’interno di un settore molto competitivo – spiega il direttore generale di Confindustria Bergamo Guido Venturini – le aziende hanno colto l’opportunità di questa sfida chiedendoci di fare sistema, e così è stato: abbiamo trovato una strada comune per mostrare l’orgoglio del manifatturiero italiano». «Già a gennaio – spiega Ivan Rodeschini, presidente di Promoberg – avevamo il tutto esaurito e questo ci conforta per il futuro». Settore chiave, quello dell’oil&gas, anche tra gli associati di Assolombarda, sede di presentazione della Fiera, con oltre 1.100 aziende dell’associazione impegnate proprio in questa filiera. «Si tratta di un prodotto strategico – spiega il direttore di Assolombarda Michele Angelo Verna –, un’eccellenza che si traduce in una presenza pervasiva: nelle installazioni mondiali una valvola su quattro viene proprio dall’Italia». Nell’oil&gas nel nostro Paese sono oltre 100 le aziende attive, per il 60% di proprietà italiana e in gran parte localizzate proprio in Lombardia. Con prospettive di crescita, nonostante la recente caduta del prezzo del greggio e il conseguente stop a molti piani di investimento. «Per noi – spiega Brevi, titolare della Omb, 220 addetti in Italia e altri 150 all’estero – tra 2008 e 2013 i ricavi sono raddoppiati, mentre lo scorso anno siamo cresciuti del 25 per cento. Ora c’è un rallentamento ma sono certo che gli investimenti nell’upstream ripartiranno a breve. L’export? Il 97% dei nostri ricavi».

Un tema, quello delle vendite oltreconfine, cruciale per l’intero settore, il che rende determinante per il successo della manifestazione la capacità di attrarre buyer stranieri. «Potremo mostrare qui l’eccellenza manifatturiera del made in Italy – spiega il presidente del comitato scientifico di Ivs Maurizio Brancaleoni –, e guardate che non si tratta di semplici pezzi di metallo: qui parliamo di prodotti che richiedono l’utilizzo di tecnologie di altissimo livello. Una valvola, in fondo, è un oggetto d’arte».

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