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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2015 alle ore 06:37.
L'ultima modifica è del 28 maggio 2015 alle ore 06:38.

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ROMA

Il progetto per il gasdotto “Galsi” dall’Algeria all’Italia attraverso la Sardegna potrebbe riprendere quota. In occasione del vertice intergovernativo tra i due paesi, tenuto ieri a Villa Madama con Mattero Renzi, il primo ministro algerino, Abdelmalek Sellal, ha proposto al nostro governo di riannodare subito i rapporti tra il consorzio di imprese energetiche italiane e quelle algerine estendendo l’accordo alla realizzazione di un elettrodotto capace di interconnettere direttamente i due paesi creando un canale di scambio di elettroni tra Sud Europa e Africa.

Il progetto Galsi, ha sottolineato Sellal, permetterebbe la «messa in sicurezza dell’Italia dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico» perché, ha precisato, l’Algeria è una fonte «sicura ed affidabile» che ha «sempre» rispettato i contratti stipulati e non ha mai fatto «ricatti». «Lo scheletro del progetto in territorio algerino è pronto» garantisce Sellal. Numerosi, intanto, gli accordi siglati con l’Italia nel corso del vertice di ieri nei settori dell’industria, dell’agricoltura, dello sport, delle politiche giovanili e in ambito scientifico.

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