Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2015 alle ore 06:36.

My24

milano

«Speriamo che questi segnali di ripresa siano reali e solidi e non soltanto dei fuochi di paglia». Giovanni Anzani, presidente di Assarredo, preferisce mantenere una certa cautela nel commentare i dati positivi sull’economia italiana registrati nelle ultime settimane.

A cominciare da quelli sull’occupazione (159mila posti di lavoro in più nel mese di aprile) diffusi mercoledì dall’Istat: «Non sappiamo se si tratta di posti di lavoro reali o di contratti a tempo determinato tramutati in contratti a tempo indeterminato – aggiunge –. In ogni caso questo miglioramento può contribuire a recuperare un po’ di fiducia, indispensabile per far ripartire i consumi sul mercato interno».

Perché, nonostante un clima di maggiore ottimismo rispetto al passato, il mercato interno rappresenta ancora una nota dolente per le aziende del legno-arredo. «Mi spiace ammetterlo, ma gli effetti di questa ripresa ancora non si vedono per gran parte delle aziende – dice Stefano Bordone, presidente di Assoluce –. Per fortuna il comparto illuminazione ha una vocazione molto elevata alle esportazioni, che sfiorano l’80% del fatturato». Più difficile è invece la situazione per quei segmenti che lavorano soprattutto in Italia, come l’arredobagno: «I segnali di ripresa ci sono, è vero – conferma Mauro Guzzini, alla guida di Assobagno –. Il problema però è la filiera nel suo complesso, che non è ancora a posto: la domanda e la distribuzione risentono ancora di questi anni difficili». I produttori possono compensare con le esportazioni, «che vanno molto bene e ci stanno consentendo di mantenere i livelli occupazionali – aggiunge Guzzini –. Qualche piccolo miglioramento si intravede inoltre sul fronte del contract, che sta ripartendo anche in Italia».

L’impegno di FederlegnoArredo sul fronte italiano punta proprio a sostenere e incoraggiare questi segnali di ripresa, in particolare rilanciando i consumi. Il tema cruciale è quello del bonus per l’acquisto di mobili legati alle ristrutturazioni edilizie in casa: un incentivo fiscale che, introdotto dal governo a metà 2013, secondo le stime di Federlegno ha generato, nel primo anno e mezzo di applicazione, una spesa di circa 1,9 miliardi di euro, salvando 10mila posti di lavoro. Il tema, per i prossimi mesi, sarà ottenere una stabilizzazione di questo strumento sul medio-lungo termine e un ampliamento della sua applicazione per quanto riguarda le giovani coppie, “sganciandolo” dalle ristrutturazioni, limitatamente a questa categoria di consumatori, in caso di acquisto di mobili per la prima casa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi