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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2015 alle ore 06:38.

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gardone val trompia (brescia)

Ugo Gussalli Beretta, presidente e amministratore delegato di Beretta holding e di Fabbrica d’Armi Pietro Beretta (è la principale spa del gruppo) lascia dopo decenni le cariche operative nello storico gruppo armiero, conservando per sè solo una delega al coordinamento strategico di prodotto e di sviluppo del settore difesa e ordine pubblico (i figli Pietro e Franco sono già da tempo impegnati, con ampie deleghe, nei consigli d’amministrazione).

L’annuncio – «Ho lavorato 60 anni per la causa Beretta» ha commentato Ugo Gussalli – è stato dato all’assemblea degli azionisti nei giorni scorsi, dopo l’approvazione di un bilancio che vede il gruppo di Gardone Valtrompia (Brescia) difendere i margini (l’utile netto è passato dai 50 milioni del 2013 ai 40 dell’anno scorso, dopo ammortamenti per 36,6 milioni e imposte per 20) e tenere testa al rischio cambio, che ha «limato» di almeno l’1% il fatturato, sceso l’anno scorso del 2,3% a quota 623,6 milioni. I risultati (sui quali ha pesato, oltre alla flessione del giro d’affari anche un mix prodotto/mercato meno favorevole e maggiori ammortamenti) si accompagnano ad un solido piano di investimenti (circa 36 milioni stanziati, di cui la metà in Italia, dove ha pesato la riorganizzazione dello stabilimento di Gardone) che dovrebbe confermarsi anche nell’anno in corso, con l’azienda in procinto di trasferire tutte le attività di Beretta Usa dallo storico sito di Accokeek, nel Maryland (fondato nel 1985), nel Tennessee, con un impegno di almeno 30 milioni. «L’operazione si dovrebbe concludere entro l’anno – spiega Ugo Gussalli Beretta –. In Canada, invece, è imminente il debutto di una commerciale, focalizzata nel segmento della polizia militare».

Sono proprio gli Stati Uniti una delle variabili principali del bilancio d’esercizio appena approvato. Il gruppo bresciano (3.020 i dipendenti complessivi) vende oggi il 94% della propria produzione sui mercati esteri, e oltre la metà di questa quota è indirizzata al Nordamerica. L’esercizio appena archiviato è stato però caratterizzato da un ridimensionamento della richiesta di prodotti provenienti dal mercato civile a stelle e strisce, che nel 2013 aveva registrato una notevole crescita. La sostanziale tenuta del giro d’affari, riferiscono gli amministratori, è stata quindi garantita solo dalla crescita registrata negli altri principali mercati in cui opera il gruppo armiero, in particolare nel centro-nord Europa e nelle altre aree extra europee. Ulteriore regressione, invece, per l’Italia. In recupero il settore difesa e ordine pubblico (che nel 2013 aveva invece frenato), che ha rappresentato circa il 17% del totale delle vendite. I business collaterali, non strettamente legati alla produzione armiera (pesano ormai un quarto del totale delle vendite consolidate), sono risultati in crescita del 4%, grazie all’apporto della divisione ottiche, e della divisione abbigliamento (+12% i ricavi nell’ultimo anno). In cassa resta una posizione finanziaria positiva per 113 milioni: denaro utile per finanziare eventuali acquisizioni. «Abbiamo vari dossier sul tavolo – spiega Pietro Beretta –. Lavoriamo all’integrazione in business che non possediamo, a noi complementari: particolari ottiche o nicchie tecnologiche di alta gamma».

Giudizio positivo, da parte degli amministratori (Pietro Beretta è stato da poco nominato presidente e ad di Beretta holding, Franco Beretta è diventato presidente e ad di Fabbrica d’Armi) sulla congiuntura attuale. Fatta eccezione per la situazione russa, lo scenario appare favorevole, in particolare modo per quanto riguarda il mercato venatorio e del tiro sportivo in Nordamerica. Aspettative positive anche per il portafoglio ordini e per le trattative in corso relative al settore difesa e ordine pubblico. Sul versante valutario, infine, i vertici segnalano che il dollaro si è finalmente indirizzato verso tassi più remunerativi rispetto agli ultimi esercizi, aspetto strategico rilevante per un gruppo fortemente esposto sul mercato nordamericano come Beretta.

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