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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2015 alle ore 06:36.

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ROMA

Parte da Carinaro, proprio come i sindacati avevano chiesto sin dalle prime battute, il nuovo piano industriale della Whirlpool, presentato ieri nel corso di un incontro con i rappresentanti dei lavoratori al ministero dello Sviluppo. Dove un altro incontro è fissato per venerdì.

Lo stabilimento di Carinaro, in provincia di Caserta, che nel piano industriale presentato il 16 aprile scorso era destinato alla chiusura, diventerà un polo europeo dei ricambi e accessori, in cui la multinazionale investirà 8 milioni. Rimarranno in organico 320 degli 815 attuali dipendenti. Vengono confermati gli investimenti in Italia per oltre 500 milioni nei prossimi quattro anni.

«Non ci saranno esuberi strutturali», si precipitano a precisare i sindacalisti seduti al tavolo. E in realtà il piano dovrebbe garantire una soluzione per ciascun dipendente. Degli 815 addetti impiegati a Carinaro, a regime, da luglio 2016, resterebbero 200 come addetti diretti e 150 in mobilità. Anzi, sarebbero previsti, a rotazione, ammortizzatori sociali (un anno di cassa integrazione e due anni di contratti di solidarietà), confidando che la crescita del business nei prossimi anni possa permettere l’assorbimento progressivo di tutti. Delle altre 500 persone, 200 verrebbero prepensionate, 150 potrebbero uscire con mobilità incentivata e altrettante verrebbero trasferite: 100 presso lo stabilimento di Napoli, dove sarà prodotta anche una nuova gamma di lavatrici a carica frontale rivolta al mercato extra europeo. Infine 50 lavoratori verrebbero destinati ad altri siti.

Dopo due mesi di duri scontri e due scioperi, il cambio di passo nella vertenza era arrivato alla metà della scorsa settimana, quando l’azienda aveva aperto alla possibilità di una radicale revisione. Carinaro – precisa l’azienda – diventerà il polo centrale per le parti di ricambio, grazie al trasferimento di produzioni da Cina, Turchia e Polonia. Da qui partiranno componenti e ricambi per clienti in tutta Europa, Medio Oriente e Africa.

Il nuovo piano industriale presentato da Whirlpool conferma il mantenimento di due sedi amministrative a Varese e Fabriano. Mentre per None (Torino) si conferma l’intesa tra Whirlpool e la società Mole Logistica per l’acquisizione del magazzino e il riassorbimento di tutto il personale. Mole assicurerà continuità, in outsourcing, delle attività logistiche di Whirlpool fino alla fine del 2016. Proseguiranno anche le attività di ricerca e sviluppo.

In sintesi, per la multinazionale dell’elettrodomestico «viene confermata una mission industriale per tutti i siti Whirlpool e viene minimizzato l’impatto sociale». «Sono confidente – dichiara Davide Castiglioni, ad e vice presidente di Whirlpool Emea - che le soluzioni proposte dall’azienda rappresentino una svolta e siano la base per giungere presto a una risoluzione definitiva e condivisa». Il ministro Federica Guidi, sin dall’inizio regista della trattativa, ha parlato ieri, a quanto sembra, di una «sterzata radicale: con assenza di esuberi, una missione industriale solida e una gestione senza licenziamenti».

Ma le proposte avanzate non trovano ancora piena approvazione. «Sicuramente non ci sono le condizioni per l’accordo», commenta il segretario della Uilm Campania, Giovanni Sgambati. «La Campania – spiega – paga ancora un prezzo troppo alto in termini occupazionali, bisogna lavorare per muovere ulteriori attività e soprattutto intervenire sul sistema degli incentivi». La Fim Cisl chiede – attraverso il segretario generale della Fim Marco Bentivogli – di «incrementare gli incentivi proposti e fornire maggiori garanzie su None e sul trasferimento di Albacina a Melano». Mentre il segretario regionale Giuseppe Terracciano chiede un impegno più forte su Teverola, altro impianto campano chiuso un anno fa e «ancora un confronto su saturazione degli organici, prodotto e incentivi per Carinaro». «La trattativa deve continuare», rincarano i segretari generali della Cgil e della Fiom Campania, Franco Tavella e Andrea Amendola.Sulla vicenda ieri è intervenuto, con un tweet, il nuovo presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: «Mi sono confrontato con il ministro Guidi e confermo il mio impegno a sostenere i nuovi investimenti».

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