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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2015 alle ore 06:38.

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Lo stabilimento Alcatel Lucent di Trieste e i suoi 674 addetti passano all’americana Flextronics con il placet dei sindacati. Al ministero dello Sviluppo economico le due multinazionali hanno appena sottoscritto con i sindacati un’ipotesi d’accordo che prevede tre anni di commesse garantite dal cedente, garanzie occupazionali per cinque anni e una prima stabilizzazione di cento somministrati.

L’intesa che adesso dovrà passare al vaglio dei lavoratori prevede infatti declinazioni che riguardano sia i 304 dipendenti stabili del sito che i 370 a tempo determinato. Alcatel cederà per i prossimi cinque anni, rinnovabili per ulteriori cinque, i diritti esclusivi per il 100% dei prodotti ottici e insieme garantirà nei prossimi tre anni volumi produttivi che impegneranno il 75% della forza lavoro in essere alla fine del 2014, ovvero 507 addetti. Il resto delle attività, portate da Flextronics, satureranno il restante 25% della manodopera, con fluttuazioni possibili di più o meno il 15%. Flextronics ha assunto inoltre l’impegno di non procedere a licenziamenti collettivi per almeno cinque anni e assumere a tempo indeterminato, entro il primo settembre 2015, cento lavoratori che oggi lavorano con contratto di somministrazione. A parità di mansione verranno assunti i più anziani, gli altri formeranno un bacino di stabilizzazione. Il presidente e ad di Alcatel Lucent Roberto Loiola mostra soddisfazione per il risultato raggiunto: «La partnership con Flextronics non va intesa come una riorganizzazione ma come opportunità di crescita per Trieste. Lo dimostra il fatto che il comparto interessato dal deal, quello dell’ottica, sta attraversando un ottimo momento». Per Roberta Turi di Fiom «è un’intesa positiva. Dovremo ora comprendere gli scenari che si apriranno l’anno prossimo a seguito della fusione con Nokia». Giuseppe Ricci di Fim cita in questo senso «l’impegno del governo con la richiesta di incontrare il ceo del colosso finlandese». Per Luca Colonna di Uilm, in ultimo, «bisognerà vigilare e impegnare in questo senso regione e comune per le sorti di questa importante attività». Ma a proposito della fusione con Nokia, il numero uno italiano di Alcatel Lucent Loiola ha le idee chiare: «Nascerà il primo player europeo delle infrastrutture delle Tlc. E il nostro Paese sarà chiamato a raccogliere una sfida importante: creare i presupposti per renderlo competitivo».

.@MrPriscus

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