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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2015 alle ore 06:38.

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Sarà Discovery Communications, editore di Eurosport, a trasmettere in tutta Europa le Olimpiadi fra il 2018 e il 2024. Ed è la prima volta che i diritti tv vengono assegnati a un unico operatore.

La media company basata in Usa (Discovery Communications) - ma che fuori dagli Stati Uniti ha ormai un business superiore racchiuso sotto il cappello di Discovery Network International (la percentuale è ora al 55%) - ha messo sul piatto 1,3 miliardi di euro. La cifra è ancora più significativa se si considera che i ricavi si sono attestati sui 5,5 miliardi lo scorso anno.

«Siamo lieti di questa partnership», ha spiegato il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Thomas Bach, sottolineando che in futuro si potrebbe addirittura arrivare «allo sviluppo di un nuovo canale olimpico in tutta Europa». Di «giorno storico» ha parlato dal canto suo il presidente e ad di Discovery Communications David Zaslav, «perché con orgoglio aggiungiamo i cerchi olimpici all’offerta di Discovery Communications».

L’offerta di Discovery è stata scelta fra 10 altre offerte (advisor la Img). Con 1,3 miliardi la media company americana si è assicurata i diritti esclusivi su tutte le piattaforme, inclusa la televisione free-to-air, la pay tv, interne t e la telefonia mobile «in tutte le lingue dei 50 Paesi e territori del continente europeo» recita una nota. «Questo impegno a lungo termine - aggiunge Zaslav - è una conferma della posizione di Eurosport come leader europeo nel campo sportivo e incrementerà sensibilmente la presenza di Eurosport su tutte le piattaforme».

Di certo è la conferma del fatto che Discovery sta facendo sul serio, con un’ingresso altisonante nel campo dei diritti sportivi facendosi forza del marchio Eurosport, entrato nella scuderia a metà del 2014. Fra i Paesi del territorio europeo, solo la Russia è esclusa da questa copertura. Anche per Francia e Regno Unito i diritti televisivi dei giochi olimpici invernali di Pyeongchang (Corea del Sud) del 2018 e delle Olimpiadi di Tokyo del 2020 sono stati già assegnati a soggetti diversi. I due Paesi entreranno però nell’esclusiva di Discovery-Eurosport nel 2022 e 2024 per i giochi le cui città ospitanti devono ora essere decise.

L’accordo con il Cio prevede l’obbligo di trasmettere sulla televisione free-to-air 200 ore dei giochi olimpici e 100 ore di quelli invernali. A Discovery spetterà quindi decidere se conferire questi diritti in sublicenza o sfruttare i propri canali in free-to-air. In Italia, per esempio, il gruppo - terzo editore italiano per share intorno al 7% - ha 14 canali distribuiti su varie piattaforme, compresa quella free dove trasmette con Real Time, DMax (su cui trasmette il 6 Nazioni di rugby) e Deejay Tv, solo per citarne alcuni. E nella Moto Gp, guardando sempre all’interno del nostro Paese, c’è già l’esempio di Sky che per il free fa tutto in casa con il canale Cielo.

Si vedrà. Intanto per il 2016 in Italia i giochi olimpici di Rio saranno trasmessi da Rai che ha acquistato (per 65 milioni) i diritti da Sky che se li era a sua volta aggiudicati. Dal 2018 entrerà in campo Discovery. E chissà che questo non possa giocare in qualche modo sulla contrattazione fra il broadcaster guidato in Italia da Marinella Soldi, e Sky e Mediaset dall’altra parte. Eurosport 1 e 2 sono canali solo sul pay su Sky e su Mediaset Premium. La scadenza dell’attuale accordo con Mediaset è a metà 2016 e con Sky è invece a fine anno. Però è anche vero che con Sky lo scorso autunno c’è già stato un rinnovo per altri canali di Discovery.

.@An_Bion

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