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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2015 alle ore 06:38.

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oria (brindisi)

Blitz anti Xylella all'alba per abbattere, nell'agro di Oria, nel brindisino, 45 alberi di ulivo infettati dal batterio che la Ue ha chiesto di combattere, sin dall'inizio, con le misure più drastiche, se necessario anche con le eradicazioni, nella zona più settentrionale della provincia leccese, fino ad un raggio di 100 metri da ogni pianta malata. Alle 4 di ieri mattina, in contrada Frascata, lungo la strada che collega Oria a Carosino, a cavallo con la provincia tarantina, è scattato un blitz quasi “militare” con decine e decine di carabinieri, poliziotti, finanzieri e uomini del Corpo forestale dello Stato che hanno blindato l'area interessata, impedito l'ingresso di ambientalisti, giornalisti e proprietari dei fondi interessati, e consentito così agli uomini dell'Arif (agenzia regionale di forestazione) di abbattere gli ulivi.

L'effetto sorpresa di questa misura - che il commissario di Protezione Civile per la xylella, Giuseppe Silletti, definisce necessaria per arginare il rischio di avanzamento del contagio verso Nord del batterio - è stato decisivo. I primi tagli di ulivi infetti, previsti per il 13 aprile, erano stati preceduti dalle notifiche ai proprietari delle ordinanze con almeno 24 ore di anticipo. Così vennero abbattuti solo 7 ulivi tra le proteste di proprietari e ambientalisti, intanto arrivati sul posto e saliti sugli ulivi per non farli tagliare. Questa volta invece il tempo per organizzarsi non c'è stato. Notificate all'alba le ordinanze di abbattimento ai 5 proprietari interessati sono iniziate immediatamente le operazioni di taglio, con motoseghe e mezzi cingolati, che si sono concluse intorno alle 13, quando è stato consentito il recupero del legname tagliato. «Mi hanno svegliato alle 6 del mattino - racconta Franco Curci, agronomo e proprietario di un uliveto nella zona coinvolta dai tagli - volevo le analisi ma non me le hanno mostrate. Ma qui ci sono anche alberi di ulivi secolari, qui si parla della condanna a morte di un migliaio di ulivi».

Il blitz ha sorpreso praticamente tutti, tanto che il dispiegamento di forze dell'ordine ha fatto pensare ad un attentato terroristico. Totalmente all'oscuro anche il sindaco di Oria, Cosimo Ferretti, che ha dovuto alzare la voce per superare lo sbarramento di polizia, ma non è servito per fermare le operazioni. «Il mio Comune non è stato coinvolto - dichiara Ferretti - per questo lo abbiamo chiesto al prefetto e alla regione. Oria non ci sta, gli ulivi sono un bene e i proprietari non hanno avuto alcuna rassicurazione sul ristoro dei danni che spetterebbe loro». Nemmeno le lacrime della figlia di una proprietaria sono servite a farla entrare nel suo fondo, insieme agli ambientalisti che aveva già ospitato nelle settimane scorse in una piccola abitazione, poi diventata un presidio dei manifestanti. I carabinieri sono stati irremovibili anche quando ha continuato a definire il taglio «una strage, un crimine». Silletti, da parte sua, dice che l'operazione ha raggiunto i suoi risultati, che con le buone pratiche agricole su oltre 62mila ettari è stata ridotta del 90% la presenza dell'insetto vettore e che la collaborazione di agricoltori e proprietari dei terreni ha consentito «di procedere nella massima sicurezza agli abbattimenti». Il commissario sta ora lavorando sull'adattamento del piano anti Xylella - bocciato nelle settimane scorse da Tar e Consiglio di Stato - al decreto del Mipaf che attua le decisioni della Ue per il contenimento della diffusione della Xylella. Resta il tema dei danni subiti da privati, imprese e vivaisti: per questo ministero e regione puntano ad integrare gli 11 milioni stanziati dal governo con ulteriori risorse Ue.

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