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Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2015 alle ore 06:38.

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Si avvia a soluzione il nodo della copertura dei giorni di fermo lavorativo dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone che ha ripreso le attività dopo il sequestro di alcune aree predisposto dalla procura di Gorizia nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dei rifiuti. Lunedì prossimo, a Trieste, è infatti in programma un incontro che sarà presieduto dal sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, e che vedrà sedersi attorno al tavolo la governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, i sindacati e i rappresentanti del gruppo guidato da Giuseppe Bono. In quell’occasione sarà firmato un verbale di accordo che sancisce, come anticipato dal Sole 24 Ore (si veda l’edizione del 7 luglio), il ricorso alla cassa in deroga per i dipendenti di Fincantieri, garantita dalla stessa Regione attraverso i fondi già assegnati al territorio dal ministero del Lavoro. Mentre per gli addetti delle ditte sub-appaltatrici la soluzione che si profila è l’uso della cassa integrazione ordinaria per temporanea riduzione del lavoro causata dall’evento imprevisto che ha determinato lo stop.

Il sottosegretario Bellanova ha seguito la vicenda sin dall’inizio e, già la scorsa settimana, subito dopo la riunone d’urgenza voluta dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, all’indomani del sequestro, aveva incontrato, insieme ai rappresentanti della Regione, sindacati e azienda per cominciare a individuare una possibile via d’uscita.

Intanto allo stabilimento di Monfalcone, che martedì ha ricevuto anche la visita del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sono riprese, come detto, le attività collegate alla costruzione di tre navi da crociera. E, nei giorni scorsi, l’azienda ha reso noto anche l’esito della verifica sull’accordo plurisettimanale, per far fronte ai carichi di lavoro derivanti dalle nuove commesse, in vigore dal 14 febbraio 2014 nella Direzione navi mercantili e che è stato appunto oggetto di un check il 30 giugno scorso. La gestione flessibile degli orari di lavoro, ha spiegato Fincantieri in una nota, «non solo ha contribuito ad azzerare il ricorso alla cassa integrazione, ma ha permesso di procedere a 110 assunzioni in questa direzione». Un tassello, quest’ultimo, su cui anche le segreterie provinciali di Fim-Cisl e Uilm-Uil non hanno mancato di esprimere particolare soddisfazione.

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