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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2015 alle ore 06:37.

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Dopo l’approvazione della piattaforma sindacale dei chimici ieri è stata la volta del settore gas-acqua e di energia e petrolio (si veda il pezzo sotto), contratti che sono in scadenza alla fine di quest’anno. Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno approvato unitariamente il testo per il rinnovo del contratto del settore gas-acqua che interessa circa 48mila lavoratori dipendenti delle 600 imprese del settore. Adesso l’ultima parola spetta alle assemblee dei lavoratori, in maniera tale da consentire l’avvio delle trattative con Confindustria-Energia, Anfida, Assogas, Anigas, Federestrattiva e Utilitalia. I sindacati hanno già inviato alle associazioni datoriali le lettere di disdetta.

Partendo dalla parte economica, i sindacati rivendicano un aumento di 128 euro per il triennio 2016 - 2018. L’obiettivo prioritario dei sindacati è che l’attuale perimetro dei contratti gas-acqua e energia/petrolio sia consolidato e inscindibile. Sui diritti di partecipazione, Filctem, Femca, Uiltec chiedono alle imprese di favorire processi di democrazia economica, valorizzando la partecipazione incisiva dei lavoratori alle scelte dell’impresa: propongono di istituire nei protocolli di relazione nelle aziende di pubblica utilità un Consiglio di partecipazione di indirizzo e controllo, costituito pariteticamente dai Comuni soci e dai sindacati per formulare pareri vincolanti sulla relazione previsionale programmatica, bilancio sociale e deliberare, tramite un confronto preventivo, osservazioni e proposte su piani industriali e strategie, budget previsionali e bilanci consuntivi.

Sul fronte occupazionale massima attenzione ai giovani e alle opportunità di lavoro attraverso progetti e percorsi definiti in alternanza studio-lavoro, in stretto rapporto con la scuola e l’Università. Sul tema dei diritti, i sindacati chiedono di confermare il sistema vigente di tutele previste dal contratto in materia di progressività e proporzionalità delle sanzioni disciplinari. Relativamente poi alle procedure di licenziamento collettivo, per tutti i nuovi assunti chiedono di garantire le disposizioni previste agli art. 4, 5 e 24 della legge 223/1991, oltre alla richiesta di due giorni in più di permesso retribuito nel congedo per paternità e permessi ulteriori in caso di ricovero del neonato (retribuiti al 30% fino ad un massimo di trenta giorni) e per patologie oncologiche.

Sugli appalti i sindacati si schierano contro e chiedono che a livello aziendale siano definiti appositi accordi che precisino le attività esclusive, quelle distintive e le attività appaltabili, rifuggendo – in questo caso – dal metodo unico del “massimo ribasso”. Infine sul welfare contrattuale, oltre a richiedere un aumento del contributo a carico dell’azienda per il Fondo integrativo pensionistico, i sindacati avanzano l’idea di unificare i Fondi pensionistici, ossia Fopen e Pegaso.

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