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Questo articolo è stato pubblicato il 17 luglio 2015 alle ore 06:37.

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ROMA

Per ora sono 14, una minuscola avanguardia d’eccellenza, ma potenzialmente sono un plotone nell’ordine delle migliaia. Le Pmi innovative, codificate dalle misure inserite nel decreto Investment compact dello scorso gennaio, hanno a disposizione un set di strumenti e agevolazioni ormai operativo, con qualche eccezione legata agli ultimi decreti attuativi. L’obiettivo adesso, sia del governo sia delle associazioni imprenditoriali, è diffondere le opportunità disponibili e, se possibile, apportare correttivi. In questa chiave, durante il road show che si è svolto ieri nella sede di Confindustria Bergamo, alla presenza di chi ha materialmente confezionato la normativa (Fabrizio Pagani, capo segreteria tecnica del Mef, e Stefano Firpo, dg Politica industriale dello Sviluppo economico), è emersa una doppia esigenza. Innanzitutto, osserva Alberto Baban, presidente della Piccola industria di Confindustria, auspichiamo «una modifica della disciplina fiscale degli ammortamenti, prevedendo la possibilità di ammortizzare integralmente e nello stesso esercizio di sostenimento le spese di ricerca , così da incentivare l’emersione dell’innovazione realizzata dalle Pmi, molto spesso implicita, promuovendone la capitalizzazione». Inoltre, si attende la definizione di due decreti attuativi: le modalità semplificate per accedere al Fondo di garanzia e le agevolazioni fiscali per chi investe in Pmi innovative con più di 7 anni dalla loro prima vendita commerciale (in quest’ultimo caso occorre anche il via libera Ue).

Baban invita le imprese presenti a cogliere la chance di acquisire il “bollino” di Pmi innovativa, con relative semplificazioni ed incentivi, mettendo così in evidenza la «capacità di competere sulla base di elementi distintivi originali». «C’è un cambio di paradigma in corso a livello globale, il mercato cerca sempre di più chi sa esprimere l’originalità dell’innovazione su ogni singolo prodotto».

La normativa sulle Pmi innovative prevede alcuni vantaggi regolatori, ad esempio la deroga alla disciplina societaria ordinaria, di semplificazione, come l’accesso al Fondo di garanzia, e di tipo fiscale (le agevolazioni riservate a chi investe in questo tipo di imprese, al pari delle startup). Da alcune settimane è online la sezione del Registro delle imprese dedicata alle Pmi innovative (http://pminnovative-registroimprese.it), che per iscriversi e ottenere i benefici devono dimostrare di possedere alcuni requisiti come un determinato livello di spesa in R&S, il possesso di brevetti o personale qualificato. Per ora, le imprese iscritte sono 14, di cui tre in Lombardia, due ciascuna in Friuli-Venezia Giulia, Marche e Toscana.

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