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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2015 alle ore 06:37.

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Aumento del 20% per i lavoratori di BevService, azienda con quartier generale a Campogalliano, nata nel 2013 da uno spinoff di Coca Cola Hbc e che, per conto della multinazionale, si occupa di manutenzione frigoriferi e distribuzione. Lo prevede il primo integrativo sottoscritto in Confindustria Modena dal management e dalle delegazioni di Fai, Flai e Uila.

Un’intesa che arriva a seguito di una complessa fase di riorganizzazione, se consideriamo che BevService, fino all’anno scorso, contava 278 addetti scesi a quota 120 unità. Partiamo dal premio per obiettivi: il montante complessivo per il periodo di vigenza 2015-2017 ammonta a 6.450 euro, con un incremento di circa il 20% rispetto al triennio precedente, quando i lavoratori vestivano ancora la casacca di Coca Cola. Dunque, a regime, nel 2017 il premio medio sarà pari a 2.300 euro. Molto ricco il capitolo welfare e conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. In particolare, cresce di un giorno il permesso per genitori di figli interessati da patologie di particolare gravità, rispetto ai due previsti dal ccnl dell’industria alimentare. Un giorno di permesso retribuito in più anche per i padri in occasione della nascita del figlio (quattro in tutto, insomma, quelli previsti dall’integrativo). Al capitolo fondo sanitario, «le parti concordano d’implementare da subito il fondo d’assistenza integrativa previsto dal vigente ccnl per tutti i dipendenti non coperti da altre forme di assistenza integrativa». Sul fronte mercato del lavoro, l’azienda dichiara di prediligere formule contrattuali di lavoro dipendente ma, qualora dovesse ricorrere a formule flessibili, dovrà fornirne «informazione preventiva alla rsu». Più partecipazione delle rappresentanze anche alle attività di formazione: «i programmi formativi e le relative modalità di attuazione saranno oggetto di confronto e di verifica con la rsu. Negli incontri annuali l’azienda valuterà eventuali proposte avanzate dalla rsu. Quindi la sicurezza sul lavoro, con l’azienda che si impegna a effettuare una mappatura del rischio. «Possiamo affermare - spiega Pietro Pellegrini, segretario nazionale Uila-Uil - che, dopo la procedura di mobilità dello scorso anno che ha interessato molti dipendenti, con questo accordo integrativo si danno, finalmente, delle certezze ai lavoratori e la possibilità di creare giuste e positive sinergie per un futuro più certo».

.@MrPriscus

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