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Questo articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2015 alle ore 06:37.

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Venezia

Arriva un nuovo progetto per togliere dal cuore di Venezia il passaggio delle navi da crociera, le cosiddette grandi navi che suscitano molta indignazione tra alcuni veneziani e tra moltissimi visitatori. Il nuovo progetto sembra indirizzato verso la soluzione definitiva e potrebbe sbloccare la situazione di stallo.

Nelle scorse settimane il presidente dell’Autorità del porto, Paolo Costa, già sindaco di Venezia e già ministro dei Lavori pubblici, ha chiesto al ministero dell’Ambiente di sospendere fino all’autunno la procedura di valutazione di impatto ambientale sul grande progetto sostenuto finora, lo scavo di un immenso canale attraverso la laguna per dare alle navi una via d’uscita alternativa e meno impattante sull’emotività dei turisti.

D’accordo con il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, Costa ha presentato all’Ambiente una traccia di progetto alternativo: usare quanto più possibile i passaggi già esistenti, adeguandoli e allargandoli, per far passare le grandi navi a fianco del polo industriale di Marghera. Il nuovo progetto ricalca quanto avevano proposto il sindaco Brugnaro e il suo predecessore, Giorgio Orsoni.

Il percorso di oggi

Venezia è uno dei principali porti crocieristici del Mediterraneo con molte centinaia di passaggi l’anno e un indotto sui 5mila addetti. Le navi partono dalla stazione marittima, percorrono il canale della Giudecca, guidate da rimorchiatori e piloti che ne prendono i comandi, sfilano lentissime davanti a piazza San Marco tra le fotografie dei turisti turbati per le dimensioni, escono in mare aperto dalla bocca di porto di San Niccolò.

Nella primavera 2012 i ministri dello Sviluppo economico (era Corrado Passera) e dell’Ambiente (Corrado Clini) decretarono il divieto di transito, da attuare nel momento in cui fossero state trovate vie alternative.

Il canale della Contorta

Paolo Costa come via d’uscita alternativa aveva progettato lo scavo di un canale immenso attraverso i bassifondi della delicata laguna per raggiungere il canale dei petroli e far uscire le navi attraverso la bocca di porto di Malamocco. Soluzione contestatissima che perfino la commissione Via del ministero dell’Ambiente ha tempestato di osservazioni talmente incalzanti da diventare quasi una bocciatura.

Il canale delle Tresse

Nel chiedere 120 giorni di pausa al ministero, il provveditore del porto afferma che «nel corso di recentissimi incontri con la nuova amministrazione comunale» è emersa la vecchia ipotesi del sindaco di usare vie d’acqua già esistenti, la soluzione più condivisa anche fra la cittadinanza. C’è il canale Vittorio Emanuele che da Venezia arriva a Marghera, e c’è il canale industriale che costeggia il petrolchimico e arriva al canale dei petroli fino alla bocca di Malamocco. Alcuni tratti andrebbero allargati, altri andrebbero scavati nuovi ma senza aprire autostrade del mare dentro la laguna.

Altre soluzioni

Sono state completate le prime valutazioni ambientali di altri progetti, come quello della Venis Cruise (Duferco Engineering) per costruire un terminal crocieristico a Punta Sabbioni.

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