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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2015 alle ore 06:36.

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Via libera, da parte dei rappresentanti dei lavoratori, all’operazione con cui il gruppo Pittini si prepara a formalizzare l’acquisizione di Galtarossa, il sito produttivo Riva Acciaio di Verona. Il sindacato ha incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti di entrambe le parti, approfondendo tutti gli aspetti e le conseguenze del prospettato trasferimento. Al termine del confronto è stato sottoscritto un verbale che, come si legge nel documento stesso, consente di ritenere «definitivamente e compiutamente esperita, nonchè positivamente conclusa, a tutti gli effetti legali e contrattuali», la procedura prevista in questi casi.

Con il nulla osta da parte del sindacato, lo stabilimento veronese si prepara quindi ad entrare nell’orbita del gruppo friulano, colosso italiano dell’acciaio per edilizia, con un giro d’affari annuo di circa 900 milioni di euro, due acciaierie in Italia (a Osoppo in provincia di Udine e a Potenza) e altri stabilimenti produttivi, tra cui due in Austria e uno in Slovenia per la produzione di reti elettrosaldate.

Le trattative, nonostante non siano confermate nè da Riva nè da Pittini, che ad oggi hanno preferito declinare ogni commento, sono in fase avanzata. I due gruppi hanno comunicato ai isndacati la rispettiva intenzione di cedere e acquisire l’attività veronese lo scorso 4 agosto. Il 7 agosto le parti si sono sedute intorno ad un tavolo, nella sede di Confindustria Verona, affrontando il dossier nei minimi particolari. Come si evince dalla lettura del verbale sindacale «Riva acciaio spa e Fin.Fer spa» (quest’ultima è la holding di controllo del gruppo Pittini) affermano che «il prospettato trasferimento» avverrà «presumibilmente entro la fine del 2015, previa approvazione delle autorità competenti, anche antitrust». Secondo una fonte industriale la firma potrebbe arrivare già a fine settembre-inizio ottobre. Le due società si sono comunque impegnate a comunicare alla rsu e alle organizzazioni sindacali la data effettiva del trasferimento «non appena la stessa verrà ufficialmente definita». Fin.Fer spa si è riservata, inoltre «il diritto di comunicare, entro 25 giorni precedenti il perfezionamento della cessione, il nominativo di una diversa società del gruppo Pittini, a cui verrà ceduto» lo stabilimento veronese.

Questa operazione nasce da una parte dalla volontà di Riva Acciaio di concentrarsi su una produzione a maggiore valore aggiunto. Nelle scorse settimane il gruppo ha confermato la volontà di chiudere lo stabilimento di Annone Brianza, in provincia di Lecco, che era alimentato proprio dalla propduzione veronese (la gamma comprende tondo in barre e rotoli, rete elettrosaldata e vergella). Il gruppo Pittini, invece punta ad incrementare la propria gamma di prodotto, diversificando i settori di mercato. Con l’operazione veronese i friuliani amplierebbero il baricentro produttivo, consolidando una strategia di specializzazione produttiva degli stabilimenti del gruppo.

Secondo il quadro prospettato nei giorni scorsi, ai dipendenti trasferiti al gruppo Pittini (l’intera forza lavoro attuale, pari a 418 unità) sarà applicato il contratto collettivo dell’industria metalmeccanica, in continuità, ex articolo 2112 del codice civile, rispetto alla situazione precedente. Saranno conservate sia l’anzianità maturata, sia gli istituti contrattuali in essere. Confermato anche il luogo di lavoro, vale a dire l’attuale sede veronese, in Lungadige Galtarossa.

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