Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2015 alle ore 08:12.
L'ultima modifica è del 29 agosto 2015 alle ore 08:48.

My24

MILANO

Il dibattito tra i produttori siderurgici italiani sull’utilizzo del preridotto, innescato dalle scelte contenute nel piano di Enrico Bondi nell’autunno del 2013 (progetto poi accantonato con il cambio al vertice commissariale del colosso tarantino), in questi mesi in realtà non si è mai spento. A ravvivare la discussione ci avevano già pensato, nel settembre dell’anno scorso, gli algerini di Cevital, intenzionati, secondo le dichiarazioni ufficiali, a costruire un impianto di produzione in Algeria. Anche i nordafricani, che nel frattempo hanno rilevato gli asset Lucchini con la holding Aferpi, sembrano però avere accantonato il progetto, del quale non c’è più menzione nel piano industriale. I principali produttori italiani considerano però il preridotto, in sigla definito dri (direct reduce iron) o hbi (hot briquetted iron) un’opzione tutt’altro che accantonata. Le motivazioni sono legate soprattutto all’andamento del prezzo del rottame che resta a livelli critici (in particolare, secondo gli utilizzatori, quello sul mercato italiano nel confronto con altri contesti europei) e che zavorra la competitività dei produttori da forno elettrico, in un contesto congiunturale in cui le quotazioni del minerale (utilizzato invece dai cicli integrali) sono molto basse.

Federacciai, che già aveva avanzato a Cevital la proposta di costruire un impianto nell’area di Piombino (idea mai raccolta dal gruppo algerino) sta tenendo sotto stretta osservazione l’opzione preridotto: come ha confermato al Sole 24 Ore il presidente Antonio Gozzi, è stato recentemente costituito un gruppo di studio, con l’obiettivo di approfondire il tema dei costi di approvvigionamento ( e di diversificazione dei fattori produttivi) insieme ai potenziali fornitori: un elemento da considerare è il prezzo del gas naturale, necessario alla produzione del preridotto. Alcune realtà italiane, come Abs e Pittini, già utilizzano o sono in trattativa per gestire piccole quantità il preridotto nei forni elettrici, per migliorare la qualità della colata.

Il preridotto è in sostanza un semilavorato siderurgico contenente prevalentemente ferro metallico ottenuto a partire da pellets di minerale ferroso trattate per mezzo di monossido di carbonio e idrogeno. Può essere usato negli altoforni in sostituzione del minerale, allo scopo di consumare meno coke (oltre che nei forni convertitori in sostituzione del rottame che funge da raffreddante durante la conversione della ghisa in acciaio). E, come detto, può essere utilizzato nei forni elettrici per l’elevata purezza che possiede rispetto al rottame, sempre più caro e di qualità incerta.

L’orientamento per il futuro potrebbe essere l’acquisto di preridotto dai principali produttori, magari in forma consortile (un identico schema è allo studio per l’approvvigionamento di rottame a prezzi congrui). In prima fila ci sono paesi come l’Iran, che dopo anni di embargo può riattivare canali commerciali importanti con l’Italia, storico partner negli anni passati. A seguire India, Messico, Arabia Saudita, Egitto, Oman (le qualità delle produzioni, però, sono diverse da paese a paese).

A conferma dell’attenzione dell’intero comparto sul tema, l’Associazione italiana di metallurgia (Aim), in collaborazione con Siderweb e con il patrocinio di Assofond ha organizzato per il 25 settembre, a Bardolino, una giornata di studio dedicata a rottame, minerale, preridotto e coke. «L’attuale dinamica dei mercati internazionali, le esigenze di incremento della qualità dei prodotti siderurgici così come la necessità di spostarsi verso mercati a maggiore valore aggiunto – ha sintetizzato a Siderweb il presidente di Aim Carlo Mapelli, docente di Metallurgia al Politecnico di Milano e consulente Ilva - rendono necessario un approfondimento sistematico, che integri gli aspetti commerciali e metallurgici concernenti il mercato e l’utilizzo dei minerali ferrosi, del preridotto e dei rottami».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi