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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2015 alle ore 06:37.

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È battaglia di numeri nel primo giorno seguente alla decisione di Mediaset di oscurare sulla piattaforma Sky i suoi tre canali generalisti: Rete 4, Canale 5 e Italia 1. Il confronto settimanale dei dati Auditel - quello fra martedì 8 settembre (primo giorno con i dati “post criptaggio”) e martedì 1 settembre - segnala che dalle parti di Cologno il colpo in termini di audience ci sarebbe stato.

È anche per questo che nella tarda serata di ieri da Mediaset hanno preso posizione ufficiale. Nella nota diffusa ieri il gruppo «a fronte di una decisione risoluta, assunta per difendere il principio della tutela dei propri contenuti», si è detto «pienamente soddisfatto dei dati Auditel, che non registrano alcuno scostamento rispetto ai trend della settimana in corso». Federico di Chio, direttore marketing strategico Mediaset, ha rincarato: «Agli ascolti Mediaset, la pay tv satellitare non aggiunge niente».

Intanto la Rai del neo dg Antonio Campo Dall’Orto, in questa contesa fra Mediaset (che chiede un fee per la ritrasmissione) e Sky (che ha bollato la richiesta come non legittima e tecnicamente insensata), si sta fregando le mani, preparandosi all’espansione sul 104, probabilmente con una Rai 4 “potenziata” e accordo chiuso in settimana con Sky, allargando il suo business, anche pubblicitario, come da Contratto di servizio. Dall’altra parte, ci si interroga su quel che succederà in termini di share (Mediaset si aspetta scostamenti nell’ordine dello 0,6%). Nessuno scostamento atteso, invece, nella pubblicità in cui secondo i dati Nielsen in uscita, nel gennaio-luglio la quota di mercato del gruppo è salita di 1,5 punti annui, al 56,9% (si veda Il Sole 24 Ore dell’8 settembre).

Volendo fare un confronto settimana su settimana, i dati Auditel elaborati dallo Studio Frasi indicano uno share in prima serata, per il complesso delle tre reti generaliste Mediaset, sceso di oltre tre punti dal 29,99 al 26,67 per cento. Un duro colpo soprattutto per Canale 5 (538mila spettatori in meno) che l’altroieri aveva in programmazione il film di Checco Zalone “Cado dalle nubi”. Nel “giorno medio” la perdita di share è però di 1,74 punti: dal 26,34 al 24,60%. E per Sky Uno (sul 105) e Fox (sul 106) l’audience è raddoppiata (nel primo caso) e quintuplicata (nel secondo caso) in prima serata. Diversa per Mediaset la situazione nel confronto fra martedì e lunedì della stessa settimana: -1,08 punti di share in prima serata, con Canale 5 ad aver aumentato audience e share (+0,84% e +227mila).

Differenti criteri e differenti risultati. Che invece non cambiano se si analizzano solo gli abbonati Sky. Qui la perdita è stata superiore ai 3 punti di share sia nella prima serata, sia nel giorno medio. Nel confronto settimanale la distanza aumenterebbe ancora, con 3,97 punti percentuali mancanti nel giorno medio e 6,74 in meno nella prima serata.

Mediaset però non ci sta a passare per quella che ha lasciato sul terreno dell’audience morti e feriti. «Siamo pienamente soddisfatti - ha spiegato Federico di Chio, drettore marketing strategico Mediaset - e non si è spostata una virgola. L’unico confronto significativo tra martedì 8 settembre e le giornate precedenti può essere effettuato sul day time che vede continuità di programmazione. Non ha senso invece, ed è totalmente pretestuoso, paragonare dati di prima serata che si riferiscono a programmi differenti tra loro: ad esempio, il film trasmesso da Canale 5, un quinto passaggio, con la prima puntata della nuova stagione di una fiction di successo come “L’onore e il rispetto”, messa in onda la scorsa settimana». Di Chio mette l’accento sul day time di Canale 5 che «ha registrato il 15,25% di share rispetto al 15,20% di lunedì 7 settembre. Questo dimostra che quando la proposta editoriale è forte il pubblico è pronto a cercarla ovunque essa sia».

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