Economia

Boccia: «La fusione tra Rimini e Ravenna esempio per tutta…

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NASCE ILSISTEMA ROMAGNA

Boccia: «La fusione tra Rimini e Ravenna esempio per tutta Confindustria»

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia questa mattina a Milano Marittima
Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia questa mattina a Milano Marittima

«La scelta lungimirante e coraggiosa degli industriali della Romagna è pienamente coerente con la visione di una Confindustria che unisce e si rafforza, guardando al futuro con fiducia e concretezza. Una Confindustria che vuole essere promotrice instancabile di cambiamento. Solo attraverso un progetto comune che dia nuova forza al nostro stare insieme, potenziando la capacità di servizio per le imprese associate, potremo affrontare le sfide del nuovo paradigma economico».

Con queste parole il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia ha salutato il via all’aggregazione tra le territoriali di Rimini e Ravenna, ufficializzata ieri mattina a Milano Marittima, in occasione della prima assemblea comune delle ex-due associazioni romagnole, che assieme valgono 900 imprese, 35mila occupati e 10 miliardi di euro di giro d’affari.
Una mattinata dedicata al “Merito dei padri”, titolo cui il presidente degli industriali di Ravenna, Guido Ottolenghi, ha dedicato il suo ultimo intervento da leader, perché la guida della neonata aggregazione passa al collega di Unindustria Rimini, Paolo Maggioli .

E al merito dei padri guarda Boccia nel suo intervento al Grand hotel di Milano Marittima parlando di Europa, «perché noi di Confindustria immaginiamo l’Europa dei nostri padri fondatori, un’Europa meno burocratica e più politica, un’Europa meno dogmatica e più pragmatica che dia rappresentazioni economiche a motivazioni politiche».

I segnali di una debole ripartenza in cui si attarda il tessuto romagnolo sono comuni a tutto il Paese. «La nostra economia è senza dubbio ripartita, ma non è ancora in ripresa. È una risalita modesta che non ci porterà in tempi brevi ai livelli pre-recessione. Per risalire la china dobbiamo attrezzarci e non mollare. Pensare in grande. Porci obiettivi ambiziosi, che siano misurabili e raggiungibili. Dobbiamo passare dalla constatazione alla visione. Dalle criticità alle proposte. Dobbiamo, come ci ricorda oggi questa assemblea, essere capaci di accrescere il merito dei nostri padri e generare valore», aggiunge il numero uno di viale dell’Astronomia. La costituzione di Confindustria Romagna – conclude - «è l’idea che abbiamo del Paese: essere un ceto responsabile, essere e fare sistema e andare avanti con fermezza, determinazione e coraggio>.

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