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CENTERGROSS

Lo shopping dei russi è in crisi? Il polo bolognese della moda fa affari in Cina

La crisi del rublo spinge il Centergross verso la Cina. Per il grande polo del pronto moda di Funo di Argelato, in provincia di Bologna, nel gigante asiatico si aprono nuove prospettive: dall'ingresso nei principali mall del Paese, attraverso accordi con le maggiori catene di distribuzioni locali, alle joint-venture con aziende cinesi. L'obiettivo è quello di portare il fatturato generato nel grande mercato asiatico a circa un miliardo, con un tutor d'eccezione, il console per gli affari commerciali in Italia e commissario straordinario della Cina per l'Expo, Li Shaofeng, chiamato ad offrire alle oltre 680 aziende del distretto l'aiuto per districarsi tra le normative che in Cina regolano gli scambi commerciali. «La burocrazia è il principale ostacolo da superare» dice Lucia Gazzotti, presidente del Centegross.

Il polo del pronto moda bolognese non parte certo da zero. Il fatturato complessivo, pari a 5 miliardi di euro, deriva per il 60% dalle vendite all'estero. La Germania è il primo sbocco, seguita da Francia e Austria e dai Paesi dell'Est Europa. Proprio la Russia rappresenta un importante bacino. Ma il deprezzamento del rublo, a causa delle tensioni geopolitiche con l'Ucraina, ha provocato dalla seconda metà dello scorso anno una flessione delle vendite pari a circa il 20%.

Per le aziende del Centergross, che occupa 6mila addetti e ogni giorno accoglie circa 10mila buyers, la Russia resta un mercato chiave. Ma la nuova frontiera è la Cina. «A Hong Kong siamo già presenti – spiega Gazzotti – ma vogliamo espanderci accompagnando le nostre aziende che vogliono svilupparsi in grandi città come Pechino e Shanghai. Possiamo già contare su delegazioni di buyer cinesi. I numeri, però, sono ancora piccoli. La nostra idea è quella di creare opportunità per permettere alle imprese di insediarsi in Cina con nuove attività o con accordi con la grande distribuzione». Prima tappa l'incontro con il console cinese. Poi in marzo la partecipazione a Flag (Pechino), una delle più importanti manifestazioni fieristiche dell'Asia dedicate all'abbigliamento e agli accessori moda.

Flag è il secondo step di un piano di sviluppo all'estero che non riguarda, comunque, solo la Cina per compensare le perdite accumulate in Russia, dalla quale provengono, tuttora, una cinquantina di compratori ogni giorno. Buone prospettive di crescita arrivano infatti anche da altre aree dell'Est Europa, a partire dalla Polonia e dai Paesi baltici. Mentre nel Mediterraneo gli investimenti si concentrano sul Marocco, trampolino di lancio per l'ingresso e il consolidamento nel Nord Africa.

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