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Dean&Dan: «DSquared2 ha 20 anni ed è solo…

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ANNIVERSARI

Dean&Dan: «DSquared2 ha 20 anni ed è solo all’inizio»

Il riconoscimento più importante? «La stella sul Canada Walk of Fame di Toronto, che nessuno stilista aveva avuto prima di noi e che resterà lì anche quando non ci saremo più». Rimpianti? «Nessuno». Sbagli? «Tanti, ma fatti quando eravamo molto giovani e per questo molto utili a correggere il tiro e a imparare». Il futuro di Milano? «Pieno di energia: la città resterà una capitale della moda mondiale e sempre più della cultura europea, anche grazie a Expo e allo sviluppo della nuova skyline».

L’ottimismo e l’entusiamo di Dean e Dan Caten sono contagiosi: i due stilisti di origine canadese hanno passato le ultime settimane a preparare la sfilata-evento che si terrà questa sera all’Hangar Bicocca, alla vigilia di Milano moda uomo, tra i Sette palazzi celesti di Anselm Kiefer, per celebrare i vent’anni del marchio DSquared2 (letteralmente “D al quadrato al quadrato”) e della prima collezione maschile, presentata proprio a Milano nel 1995. Dean e Dan sono gemelli omozigoti: difficile distinguerli e distinguerne voci e pensieri. La sintonia sembra totale, soprattutto nel ripercorrere gli ultimi vent’anni e nel delineare il futuro del brand, in un gustoso misto di italiano e inglese arricchito da generosi sorrisi e risate.

«Il 2014 è stato un anno molto positivo, in cui abbiamo bilanciato il rallentamento su alcuni mercati, come l’Asia e la Russia, con il grande push forward negli Stati Uniti – raccontano –. Il fatturato è arrivato a 210 milioni, in crescita del 16% sul 2013, e abbiamo aperto i nostri primi negozi americani, a Los Angeles e New York, mentre in febbraio sarà la volta di Miami. Ma arriveranno anche altri otto monomarca in Cina, dove continuiamo a vedere un grandissimo potenziale, sia per i negozi brick and mortar sia per l’e-commerce».

Il successo del marchio è fatto da molti elementi, in primis il rapporto qualità-prezzo, legato al made in Italy: DSquared2 è di proprietà dei gemelli Caten, ma la “master license” produttiva e distributiva per il ready-to-wear, ad esempio, è affidata dal 2002 e fino al 2027 alla Staff International, che fa capo alla Only the Brave di Renzo Rosso. «Per quanto complicato o un po’ folle sia il tuo schizzo, il tuo progetto, in Italia nessuno ti dice mai “non si può fare”. Artigiani e imprenditori si ingegnano, ti ascoltano, lavorano con te fino a quando la tua idea prende forma » spiegano Dean e Dan, che nel 2014 hanno lanciato anche le collezioni di abbigliamento junior. «Siamo entusiasti di questo progetto, ci sembra di essere really avanti (sic) rispetto a tutti gli altri marchi, sia nel prodotto sia nella comunicazione. In questi 20 anni è cambiato l’atteggiamento degli uomini, ma anche dei bambini nei confronti della moda: oggi tutti vogliono essere cool e usare i vestiti e gli accessori per esprimere la propria personalità».

Nel 1995 la situazione era molto diversa, il termine “metrosexual”, per indicare gli uomini attenti alla moda e alla cura di sé indipendentemente dal loro orientamento sessuale, era stato creato appena un anno prima. «Pensiamo di aver favorito o comunque cavalcato il cambiamento: vent’anni fa perla maggior parte degli uomini eterosessuali parlare di moda era quasi un tabù. Non abbiamo mai creduto agli steccati – sottolineano Dean e Dan – e per questo ci piace inserire qualche ragazza nelle sfilate uomo. Del resto, oggi il fatturato riconducibile alle collezioni donna è del 40% circa e fu proprio durante la sfilate P-E 2003 dell’uomo che presentammo l’anteprima della nostra prima collezione femminile, che poi sfilò a Milano nel 2003».

Non si sentono arrivati, i gemelli Caten, anzi, è come se fino ad ora avessero lavorato a costruire le fondamenta del loro marchio. «Il bello inizia adesso – concludono –. Abbiamo l’esperienza, siamo maturati sotto molto aspetti, ma la gioia di creare e la voglia di imparare è quella del primo giorno».

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