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Mipel, le aziende guardano a Stati Uniti e Far East

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PELLETTERIA

Mipel, le aziende guardano a Stati Uniti e Far East

«Per tornare a crescere bisogna concentrarsi su progetti che aiutino le imprese italiane della pelletteria ad acquisire visibilità all’estero. Come Mipel vogliamo fare la nostra parte: a breve incontreremo l'Ice, con il quale metteremo a punto una serie di iniziative per portare alla fiera buyer stranieri». Fabrizio Solè, direttore generale di Mipel-the Bagshow, parla di nuovi progetti e mercati internazionali: la mostra, fino a mercoledì 18 febbraio alla Fiera di Milano-Rho, intende dare visibilità internazionale a 300 brand di pelletteria e accessori.
I timori pre-apertura, dovuti in primis all'instabilità della Russia, si stanno affievolendo, grazie ai 7mila compratori che si sono registrati nelle prime due giornate della fiera: «La crisi dell'ex area Urss - spiega Solè - ha avuto un riflesso importante sulla presenza dei buyer russi a Mipel. In compenso ne abbiamo registrati molti dall'estremo oriente, Cina e Corea in testa, e anche dal Giappone».

Gli occhi di Aimpes, associazione di categoria che organizza Mipel, oggi sono puntati su due grandi mercati: gli Usa e la Cina. «Il cambio euro-dollaro gioca a favore delle nostre imprese: credo che gli Stati Uniti torneranno presto a interessarsi al made in Italy e ai suoi prodotti di qualità; la Cina è un mercato complesso, ancora fortemente orientato alle griffe: per questo abbiamo deciso di fare da tramite tra le pmi della pelletteria e alcuni player cinesi. Oggi, per esempio, faremo incontrare alcune aziende con i gestori di un nuovo mall di Shanghai».

Le imprese, dal canto loro, guardano ai mercati stranieri con collezioni appetibili sia sul piano dell'estetica – sempre più versatile e contemporanea – ma anche della qualità dei materiali e delle lavorazioni. Una strategia vincente: «Abbiamo chiuso il 2014 con ricavi per 35 milioni, in crescita del 25% sull'anno precedente: un risultato importante dovuto per il 60% ai mercati stranieri» dice Marco Campomaggi, titolare della Campomaggi&Caterina Lucchi. L' azienda romagnola, che si è da poco trasformata in una società per azioni, ha scelto di partecipare a Mipel insieme al marchio Gabs Franco Gabbrielli come Gruppo Emergenti Italiani: «Il nostro obiettivo è promuovere il made in Italy come simbolo di qualità ed eleganza. Le aziende italiane devono imparare a fare squadra per avere maggiore forza a livello internazionale. Purtroppo, in molti casi, nel nostro Paese sembra vincere l'individualismo». L'estero è senza dubbio uno dei driver dello sviluppo per Campomaggi&Caterina Lucchi: «Per ora stiamo avendo ottimi risultati in Europa, nel futuro potrebbero esserci gli Usa dove vorremmo aprire a breve uno showroom».

Anche Gianni Chiarini, azienda fiorentina che ha chiuso il 2014 con un fatturato di 31 milioni, in crescita del 18% sul 2013, presenzia a Mipel: «Per noi è un appuntamento fisso», dice il titolare. In fiera l'azienda presenta le collezioni ai 2015/16 delle linee Gianni Chiarini Design – borse in pelle, in negozio a 200 euro circa – e la collezione più fashion e abbordabile Gum: «Il rapporto qualità prezzo è uno dei nostri punti di forza – spiega Chiarini – sia in Italia, dove siamo pronti ad aprire un terzo monomarca a Milano, dopo il monomarca Gum di Corso Garibaldi e il negozio di Firenze, sia all'estero: stiamo crescendo molto in Asia».
Mipel punta ad essere una vetrina anche per le aziende più piccole, che vedono nella fiera un'occasione di contatto proprio con i buyer stranieri: «Abbiamo avuto in stand compratori provenienti da Cina e Corea, due mercati che hanno dimostrato grande interesse verso le nostre creazioni» dice Roberta Gandolfi, titolare dell'omonimo brand, che insieme alla sorella ha deciso di prendere le redini dell'azienda di famiglia e farne un'etichetta di borse e accessori che abbina glamour e made in Italy. «Realizziamo tutto a Bologna – dice Gandolfi – appoggiandoci in parte ad una rete di piccoli laboratori locali. Per i 20 anni dalla fondazione del brand, che ricorrono proprio quest'anno, abbiamo deciso di ampliare la nostra gamma di prodotti lanciando una linea di abbigliamento e accessori per le donne e i loro cani. L'obiettivo è quello di raggiungere una clientela sempre più ampia».

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