Moda24

Grinta e produzioni made in Italy: gli emergenti si mettono in mostra al…

  • Abbonati
  • Accedi
talenti a firenze

Grinta e produzioni made in Italy: gli emergenti si mettono in mostra al Pitti Uomo

«I giovani vanno sostenuti»: è stato questo questo uno dei punti chiave dell'intervento di Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine, durante la conferenza stampa di apertura della'88esima edizione della fiera fiorentina. Le nuove leve rappresentano infatti quella linfa di cui il sistema moda ha bisogno per rinnovarsi e per crescere. Il passaggio generazionale, nella moda e specialmente in Italia, tuttavia, non è tra i più semplici: «le giovani generazioni non hanno potere economico», ha precisato sempre Marzotto in apertura del Pitti 88, auspicando un intervento governativo.

I giovani della moda non si scoraggiano né si tirano indietro: si mettono in mostra forse un po' timidamente; arrancano dietro ai costi di gestione dell'azienda e dietro a quelli di produzione. Realizzare un campionario, specialmente quando si parla di calzature e accessori, è un impegno oneroso: si parla di 250 euro a calzatura, solo per la façon. Nonostante tutto, però, il contesto emergente è vivace.

A Pitti e dintorni c'è stato modo di apprezzare le creazioni dei cosiddetti nuovi talenti. Quelli alle primissime armi e quelli che, invece, un po' di strada l'hanno già fatta. Lunedi 15 l'Istituto Marangoni - che, storicamente con sede a Milano, ha aperto una base fiorentina - ha festeggiato i propri 80 anni con una sfilata a Palazzo Corsini. In passerella, sempre per la prima volta nella storia dell'Istituito, solo creazioni maschili: sedici tra gli allievi che studiano nelle quattro sedi di Marangoni nel mondo hanno presentato ciascuno sei outfit ispirati al tema “Fashion Warrior”. A spiccare tra loro è stata Wang Shiyi, studentessa iscritta a Milano, che si è guadagnata la menzione di “Best 80th Menswarrior”.

Martedì 16, invece, è stata la volta degli studenti del Polimoda di Firenze: a sfilare sono state le collezioni prodotte dai 20 studenti che si sono diplomati quest'anno al corso triennale di designer per la moda, sotto la guida di Patrick De Muynck. Ognuno di loro è stato chiamato ad esprimere la propria idea di stile, in una sorta di puzzle animato all'insegna di visioni di moda a volte agli antipodi. A Villa Favard si sono alternate le giacche decostruite e le maglie drappeggiate di Hannes Wandaller, austriaco, e i materiali hi-tech scelti dall'italiano Armando Punzetto, cultore della sperimentazione applicata al corpo femminile. E, ancora, i jeans laminati con foglie di lattuga portati in passerella da Samira Yusifova: la ricerca, estetica e “pratica” è uno dei tanti terreni su cui le realtà emergenti potrebbero fare la differenza.
Se quelle rappresentate dalle scuole – la formazione è un tema chiave quando si parla di giovani talenti – sono realtà di grande rilevanza, i giovani che hanno finito i propri percorsi di studio si trovano oggi alle prese con una realtà frammentata: da un lato i concorsi, in grado di offrire agli emergenti un'occasione di visibilità; dall'altro la costruzione di un'azienda, passo dopo passo, sfruttando anche il contesto fieristico.

Pitti Immagine Uomo, in collaborazione con L'Uomo Vogue e AltaRoma, promuove ormai da diverse stagioni i giovani designer di menswear: a vincere il concorso Who's On Next? Uomo 2015 quest'anno è stato Vittorio Branchizio che ha creato una collezione di maglieria ricercata e contemporanea; il cinese Miaoran, invece, ha ricevuto una menzione speciale. A sostegno del vincitore, che ha avuto un premio in denaro, interverranno due realtà come Yoox.com e Tomorrow London Limited che supporterà Branchizio ospitandolo nel proprio showroom parigino durante la campagna vendite.

Reduce dalla vittoria di due anni fa, il duo formato da Alessia Crea e David Parisi, che insieme hanno fondato l'etichetta Casamadre, inizialmente focalizzata sulle calzature, ha presentato alla Dogana la prima collezione di abbigliamento da uomo e da donna nell'ambito del progetto Pitti Italics: una collezione a tratti unisex, realizzata interamente in Italia: «Abbiamo voluto dare corpo alla nostra idea di stile. Ora aspettiamo il riscontro commerciale: il nostro core business rimangono le calzature ma puntiamo a creare un vero total look» ha detto Alessia a margine di questa sfilata. A fare i complimenti ai designer, nel backstage, c'era anche Marzotto.

Oltre le sfilate e i concorsi il Pitti ospita anche una serie di giovani marchi internazionali che presentano le proprie collezioni negli stand, attirando l'attenzione di buyer da tutto il mondo. «Molti compratori hanno voluto le nostre coordinate a Parigi: verranno durante la campagna vendite. Il Pitti è un ottimo posto per farsi nuovi contatti» fanno sapere da Mardon, etichetta coreana presente nella sezione Last Fashion Buzz. È d'accordo Noemie Sechao, che si occupa del marketing di Dent de Man: la piccola azienda – sono cinque dipendenti – ha base a Londra ma ha un'estetica a tratti orientale, complici bellissimi tessuti stampati provenienti dall'Indonesia. Gli abiti (per ora solo da uomo) sono fatti in Italia: «Il made in Italy è sinonimo di qualità», dice, I tessuti, invece, impreziositi da bellissime stampe arrivano dall'Indonesia. Per Sechao, una delle leve fondamentali per la crescita di un nuovo brand è quella di avere uno showroom capace alle spalle: «È una porta ai mercati internazionali, piazze che con le proprie forze un emergente non raggiungerebbe con facilità».

Anche Lee Wood, americano trapiantato in Italia, un decennio al fianco di Donatella Versace nell'ufficio stile della Medusa, ha deciso di produrre capi e accessori del suo marchio, L72, quello per cui ha deciso di abbandonare la carriera da dipendente: «Le borse sono fatte in Veneto; i capispalla in double vicino a Firenze; le camicie a Perugia: ho sempre trovato produttori attenti e disponibili, anche per piccole quantità».
Wood è stato uno dei finalisti del già citato Who's On Next? Uomo 2015 e, pur non avendo vinto, ha avuto uno spazio nel quale mostrare la propria collezione (la prima che verrà venduta): «Se avessi dovuto investire un budget, avrei optato per Milano, ma per questioni economiche: essere ospitati al Pitti è un'occasione da cogliere al volo considerata l'importanza della fiera e dei compratori che la frequentano».

© Riproduzione riservata