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Il futuro “green” di L’Oréal: entro il 2020 tutti i prodotti saranno sostenibili


Riduzione del 50% delle emissioni di anidride carbonica nei processi produttivi del gruppo e creazione di 54mila posti di lavoro a favore di persone in situazioni di disagio economico o sociale: sono i primi risultati raggiunti dal gruppo L'Oréal grazie al programma di sviluppo sostenibile per il 2020,“Sharing beauty with all”, lanciato a ottobre 2013. «La sostenibilità è diventata una delle nostre strategie portanti perché siamo convinti che è il futuro del nostro sviluppo - racconta Alexandra Palt, chief sustainability officer di L'Oréal -. Quattro le aree in cui siamo impegnati: innovazione sostenibile, per ridurre l'impronta ambientale dei prodotti e delle formulazioni; produzione sostenibile, per ridurre le emissioni di gas serra, consumo idrico e produzione di rifiuti; comportamento dei consumatori, per renderli più informati e consapevoli degli impatti ambientali; condivisione della crescita con i collaboratori, i fornitori e le comunità in cui il gruppo opera».
E aggiunge: «Dal 2005 abbiamo ridotto le emissioni di CO2 a livello di produzione del 50% a fronte di un incremento produttivo del 22% nel medesimo periodo. E per il 2020 contiamo di arrivare a un taglio del 60%. Questi dati confermano che performance e responsabilità possono coesistere. Inoltre il 67% dei nuovi prodotti presenta un migliore profilo ambientale e sociale e per il 2020 vogliamo arrivare al 100%. Lo stabilimento italiano di Settimo Torinese è molto importante per la sostenibilità ed è uno dei nostri migliori esempi di successo».

La sfida per il colosso del beauty da 22,5 miliardi di euro di ricavi, adesso, è coinvolgere i consumatori. «Siamo convinti che i consumatori – spiega la manager – costituiscano l'elemento centrale del nostro impegno a produrre con un impatto minore. Uno dei nostri obiettivi è conquistare un miliardo di nuovi consumatori avendo però un impatto positivo sull'ambiente e sulla società. Vorremmo sensibilizzare le persone in materia di innovazione sostenibile e informarle sull'impegno dei nostri marchi in questa direzione incoraggiandole a un consumo più consapevole, proponendo loro prodotti che, non solo sono più sostenibili, ma anche più accattivanti e aspirazionali. Questo per noi è il senso di bellezza sostenibile».

Entro il 2020, il 100% dei nuovi prodotti avrà un impatto ambientale o sociale positivo. «Questo significa, per fare qualche esempio – spiega Palt – una nuova formula che riduce l'impronta ambientale del prodotto o che impiega materie prime rinnovabili, reperite in maniera sostenibile o utilizzando procedimenti di chimica verde; packaging con un minore impatto ambientale». Ma non solo. «Entro il 2020 – continua la manager - daremo ai consumatori di prodotti L'Oréal la possibilità di operare scelte di consumo sostenibili attraverso uno strumento di analisi che determinerà il profilo ambientale e sociale di tutti i nuovi prodotti. E tutti i brand renderanno disponibili queste informazioni».

Il programma comprende anche i fornitori: entro il 2020, il 100% di quelli strategici per il gruppo sarà valutato e selezionato sulla base di performance sociali e ambientali e avrà accesso agli strumenti di formazione L'Oréal con l'obiettivo di ottimizzare le politiche di sostenibilità. Sempre entro il 2020, il gruppo avrà anche dato la possibilità a oltre 100mila persone di comunità socialmente o economicamente disagiate di ottenere un lavoro attraverso varie iniziative tra cui l'insegnamento professionale dei mestieri della bellezza, mentoring e istruzione all'interno della comunità, impiego di soggetti diversamente abili e gruppi etnici o sociali scarsamente rappresentati.

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