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Fabio Gatto: «Così rilancerò Ballantyne»

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Cashmere

Fabio Gatto: «Così rilancerò Ballantyne»

  • –di G.Cr.

Da direttore creativo a licenziatario a proprietario: per Fabio Gatto il rilancio di Ballantyne è ora il progetto più importante tra quelli intrapresi negli ultimi anni da questo eclettico stilista-imprenditore trevigiano. «Fui chiamato a disegnare le collezioni dello storico marchio inglese nel 2013 da Luca Montezemolo, che controllava Ballantyne dal 2004 attraverso il fondo Charme», racconta Gatto. «Dopo un anno firmai un accordo per la licenza globale e dal 7 agosto, con la società Corso Italia, sono proprietario al 100% del marchio. Questo significa piena libertà, e anche piena responsabilità, di orchestrare il rilancio del brand, nato nel 1920 e diventato famoso in tutto il mondo per le giacche, la maglieria in cashmere, le decorazione “a rombi” e per le lavorazioni artigianali in Scozia».

L'operazione da 6 milioni è stata conclusa da una cordata guidata da Fabio Gatto e dal figlio Umberto, ad della neonata Corso Italia, e composta da imprenditori e professionisti veneti ed emiliani, accompagnati da un pool di banche formato da Credito Trevigiano, Volksbank e Popolare di Verona. «Già nel 2015 i conti saranno in pareggio, grazie a un aumento del fatturato del 45% rispetto al 2014, precisa Umberto Gatto. «Mentre nel 2016 puntiamo ad arrivare a 5 milioni di ricavi, che significa un aumento del 70% rispetto a quest'anno. Durante la fashion week milanese (23-28 settembre, ndr) presenteremo uno dei molti nuovi progetti, la capsule OZ, creata a quattro mani da mio padre e Olimpia Zagnoli, una delle giovani illustratrici italiane più talentuose».

Il rilancio passa poi dalla ricostruzione della rete wholesale e solo nel medio periodo potrebbe esserci un monomarca. «Da quando sono arrivato in Ballantyne, la percentuale di fatturato riconducibile alla donna è passata dal 15% al 50%, che considero ideale – aggiunge Fabio Gatto –. Il sell out delle ultime collezioni, che abbiamo “testato” nei negozi multimarca di proprietà della nostra famiglia di Venezia e Treviso, è stato superiore al 72%. Per le prossime stagioni possiamo inoltre contare su una rete di 400 multimarca di alta gamma , 200 circa per la donna e 200 per l'uomo».
Allo sforzo creativo, che deve partire dal Dna di Ballantyne, si affianca quello di ricerca sui materiali: «Vedo il cashmere come una sorta di stella polare, un modo per ricordare a noi e ai clienti finali chi siamo e da dove veniamo. In collaborazione con un'azienda pratese sto sviluppando un'ovatta in cashmere di peso 70/30 con la quale imbottire i capispalla. Un nuovo modo di intendere il lusso, che unisce qualità, unicità e performance, perché si tratterà di capi leggeri e caldissimi».

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