Un legame che si rinnova, quello tra Vhernier e Perini Navi Cup, la regata riservata ai velieri del cantiere di Viareggio che diventa occasione per fare un primo bilancio del 2015 e parlare dei progetti per il 2016 del marchio di gioielleria controllato dalla Aura Holding della famiglia Traglio.
«La Perini Cup è un evento biennale molto esclusivo, nato nel 2004 e arrivato alla sesta edizione – ricorda Carlo Traglio, presidente di Vhernier –. Noi siamo alla seconda partecipazione, dopo quella del 2013, che fu l'occasione sia per vivere dall'interno le regate sia per conoscere armatori di tutto il mondo, in linea con il nostro target di clienti e di prodotti. Oggi, come due anni, fa abbiamo creato i trofei per i vincitori e un gioiello ad hoc per le armatrici Perini, un bracciale che si ispira alla linea Mon Jeu, composto da singole maglie in oro rosa e titanio».
La competizione velica, alla quale partecipano 18 velieri tra i quali spicca il clipper di 88 metri Maltese Falcon, si svolgerà a Porto Cervo da dopodomani a sabato 5. Subito dopo Traglio partirà per Tokyo e Seul, perché l'Asia è uno degli obiettivi di Vhernier per il 2016, forte degli ottimi risultati del 2015 in tutti gli altri mercati.
«Nel primo semestre i ricavi complessivi sono cresciuti del 30% e le vendite nei negozi monomarca sono andate ancora meglio, con un aumento del 49,5% – sottolinea Carlo Traglio –. Le ultime aperture in ordine di tempo sono state a Dubai e Puerto Rico, con la formula dei corner, mentre nei primi mesi del prossimo anno inaugureremo lo showroom di New York, 200 metri in una palazzina di Madison Avenue all'altezza della 65esima strada, nella zona cioè dello shopping più esclusivo e dove ci sono molti altri marchi del lusso italiano».
Nel febbraio scorso Vhernier aveva aperto la boutique di Miami, nel Design District, dove il sell-out è superiore alle aspettative, grazie alla clientela locale e ai molti turisti in arrivo dal Sud America e non potrà che salire quando il “distretto del lusso” sarà completo, quasi certamente entro il 2015 e in tempo per Art Basel Miami. Ma il 2016 sarà anche l'anno del Canada: «Un Paese ricchissimo, che sta scoprendo da poco l'alto di gamma e il made in Italy. In partnership con Saks apriremo tre corner, due a Vancouver e uno a Toronto e contiamo in questo modo di intercettare anche turisti e “global shopper” cinesi. Una delle mete turistiche preferite dei ricchi cinesi, oltre a Giappone e Corea, è proprio il Canada, dove spesso mandano anche i figli a studiare».
Traglio non è spaventato dal rallentamento della Cina né dalle recenti turbolenze sui mercati finanziari globali, strettamente legate al brusco calo della Borsa di Shanghai. «Comprendo le reazioni emotive, specie quando ci sono crolli improvvisi dopo mesi di rialzi. Poi però bisogna tornare a essere razionali e a guardare ai fondamentali dell'economia reale: la Cina continua a crescere del 6-7% e, ancora più importante, il Governo, per come è strutturato, può decidere politiche economiche e monetarie e attuarle senza , di fatto, le estenuanti trattative alle quali assistiamo in Occidente».
Ora che il fatturato di Vhernier è arrivato a 30 milioni si consolida un altro progetto, l'alta gioielleria. «Fino ad ora avevamo creato pezzi unici a partire da pietre eccezionali scovate alle aste, bellissime ma troppo importanti per le collezioni che vanno in tutte le boutique. Oppure avevamo ideato gioielli particolari su richiesta dei clienti, che magari avevano pietre da ri-montare – racconta Traglio – . D'ora in poi avremo una capsule all'anno di alta gioielleria: la prima si chiama Volta celeste e sarà disponibile nei negozi Vhernier a partire da ottobre».
Accanto a diamanti e zaffiri rosa, blu e rossi, Traglio, che di Vhernier è anche direttore creativo fin dall'acquisizione, nel 2001, ha scelto di usare il titanio. «Plasmarlo è stata una sfida tecnica affascinante – conclude –. Ma il risultato sono gioielli abbaglianti e leggeri allo stesso tempo, diversi per forme e materiali da qualsiasi altra collezione sul mercato».
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